sabato 11 ottobre 2014
L'arcivescovo tra gli alluvionati: la gente si sente sola. Ora tutti sanno che c'erano i soldi per le infrastrutture, fermati dalla burocrazia. Chiediamo a Dio il coraggio di ricominciare.
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«L’auspicio e l’insistenza, da parte di tutti, è che ci siano interventi finanziari adeguati e soprattutto tempestivi, tanto più adesso che tutti sanno che c’erano i milioni per le ricostruzioni e le infrastrutture, e sono bloccati dalla burocrazia. Al danno si aggiunge la beffa e questo fa arrabbiare». Quando volge ormai al termine la giornata di sabato che ha trascorso interamente tra gli alluvionati della sua Genova, il cardinale Angelo Bagnasco si accinge a celebrare la Messa nella parrocchia di San Gottardo a Molassano, una delle zone più colpite dal nuovo disastro. E a chi gli chiede un commento su quanto ha visto e sentito parlando con gente avvilita ed esausta risponde augurandosi «che la coscienza del mondo della politica, ma non solo della politica, possa avere il sopravvento e passare dalle parole ai fatti». Ascoltando la sofferenza dei molti genovesi duramente colpiti giovedì notte dall’ondata di acqua e fango l’arcivescovo della città, tornato in mattinata apposta dal Sinodo dei vescovi al quale sta prendendo parte in Vaticano, riferisce di aver trovato «tanta sofferenza e tanta preoccupazione da parte di chi, avendo perso il lavoro, gli esercizi, i negozi, l’artigianato, non sa cosa sarà domani». I commercianti, aggiunge, «si sono rimessi in piedi, dopo il 2011, facendo grandi mutui che stanno ancora saldando, e adesso dovrebbero ricominciare da capo». E sulla latitanza della politica locale denunciata anche a lui da tanti cittadini, il cardinale spiega che «la gente si è lamentata di questa assenza fino a oggi, e si sente un po’ sola». Le persone però «sanno che la Chiesa è vicina con i sacerdoti e le parrocchie. Si vorrebbe poter intervenire al più presto», perché «la lentezza esaspera la gente». Per questo «è fondamentale la velocita perché la vita non si ferma. Sono sicuro – conclude Bagnasco – che con l’attenzione dei parroci, che conoscono bene il territorio, possiamo fare interventi mirati ed efficaci come è giusto». La domenica di Bagnasco sarà ancora tra gli alluvionati, con la Messa celebrata alle 11 nella chiesa parrocchiale dei Diecimila Martiri Crocifissi, in via Canevari, vicino alla quale ha perso la vita l’infermiere Antonio Campanella, la vittima di questa nuova dura prova per Genova. «Una Messa di suffragio – spiega il pastore di Genova – e per chiedere a Dio la forza e il coraggio di ricominciare per chi ha visto distrutti i sacrifici di anni o di una vita».

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