sabato 18 febbraio 2017
Roberto Baggio (con gli occhiali) ad Amatrice per il suo cinquantesimo compleanno (Ansa)

Roberto Baggio (con gli occhiali) ad Amatrice per il suo cinquantesimo compleanno (Ansa)

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Roberto Baggio parla poco ed esce assai di rado, almeno in pubblico. Il “Codino di Caldogno” è uno che se finisse in mezzo a sette saggi tibetani, potete stare certi che questi lo guarderebbero con sospetto, in quanto il più saggio, perchè da sempre silente. Per Roby-gol, il silenzio è d’oro come quel Pallone che vinse nell’anno di grazia 1993, ai tempi in cui giocava nella Juventus.

Questi giorni, in occasione del suo 50° compleanno tutti i suoi ex compagni e allenatori (da Mazzone a Maifredi) l’hanno omaggiato come l’uomo che in qualche maniera gli ha cambiato la vita, glie l’ha resa migliore, con le sue magie in campo. Del Baggio fuori dal rettangolo di gioco si è saputo sempre poco, tranne della sua fede buddista e della passione per la caccia che lo portava spesso a battute venatorie fino alla lontana Argentina. La terra dell’altro 10 per antonomasia, Diego Armando Maradona. Ecco, per molti l’ex «coniglio bagnato», citazione dell’Avvocato Agnelli che nei giorni migliori però lo dipinse come «Raffaello» (nel confronto poi Del Piero divenne il “Pinturicchio”), è stato il nostro Maradona azzurro. Del Diego argentino, Baggio non ha in comune neppure un vizio, ma forse un pregio sì, quello della generosità. Roby è uno che come Bartali da anni sì sa che il bene lo fa ma non lo dice.

E se fosse stato per lui forse non si sarebbe neanche saputo che nel giorno del suo compleanno come regalo ha deciso di trascorrere una giornata speciale assieme ai terremotati dell’Umbria e del Lazio. Puntata a Norcia e ad Amatrice per rendersi conto di persona della tragedia del terremoto che ha colpito quei luoghi del Centro Italia.

Ad Amatrice un incontro con un collega, il sindaco Sergio Pirozzi che di primo mestiere, almeno fino a prima del sisma che ha distrutto il suo bellissimo borgo, faceva l’allenatore della compagine romana del Trastevere. Poche parole anche con il sindaco, perché stare lì dove tutto è crollato lo ha profondamente emozionato: «Bisogna venire qui per capire bene cosa è successo. Con il sindaco Pirozzi resteremo in contatto per capire cosa si potrà fare in concreto», ha detto Baggio che questo compleanno se lo porterà dentro il cuore, per sempre. La festa è avvenuta in tenda, nella tensostruttura allestita a Norcia dalla Protezione Civile. Un assist magnifico quello del Codino che augura solo il meglio per il futuro di questa gente che con grande dignità sta tentando di ripartire. Per il suo futuro invece Baggio si augura solo «cose semplici, che poi sono le più belle. Cinquant’anni è un bel traguardo e per continuare serve mantenere uno spirito sempre giovanile, andare avanti, la vita impone sempre delle sfide e questo vale per tutti».

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