sabato 27 luglio 2019
Bande di ragazzini violenti stanno imperversando in parrocchia e nel quartiere. La preoccupazione dell vescovo, Enrico Solmi
Santa Maria della Pace a Parma (Diocesi di Parma)

Santa Maria della Pace a Parma (Diocesi di Parma)

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Parma capitale italiana della cultura 2020. Parma città creativa della gastronomia Unesco. Parma candidata a capitale verde europea 2022. Eppure a Parma succede che una parrocchia finisca in ostaggio di una baby-gang, costretta a sospendere Messe, battesimi e rosari a seguito di atti irruenti in chiesa.

La parrocchia di Santa Maria della Pace sorge in piazzale Pablo, nell’omonimo quartiere nella prima periferia della città, ma a due passi dall’ospedale Maggiore, dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare e dal parco Ducale con la sede del comando provinciale dei carabinieri. Non siamo in una zona degradata, ma di certo con alcune criticità dove la presenza di bande di ragazzini violenti sta diventando sempre più preoccupante.

Un centro sportivo legato all’oratorio è da tempo chiuso, una biblioteca per bambini è stata spostata per lavori e non è più tornata. Ma le attività in parrocchia – ultimo avamposto educativo della zona – non mancano. Cosa ha fatto dunque il giovane parroco, don Massimo Fava, per scatenare la reazione della banda? Ha provato a fissare qualche regola, base della civile convivenza in ogni società. Risposta: gomme dell’auto bucate, scorribande in bicicletta intorno all’altare e lungo la navata, canti e bestemmie durante un rosario. Persino un battesimo, interrotto perché i piccoli bulli si sono messi a camminare sul tetto della chiesa. Tutti giovanissimi, di età compresa – sembra incredibile – tra gli 8 e i 15 anni.

Preoccupato il vescovo, Enrico Solmi: «Credo proprio che le parrocchie rivestano oggi un duplice ruolo – spiega commentando i fatti –: baluardo di legalità e allo stesso tempo offerta gratuita di possibilità educative di crescita rivolte ai ragazzi, dall’altra luogo di aggregazione e di incontro per il territorio. Questo vale nelle situazioni di crisi come piazzale Pablo e in quelle nelle quali vengono sempre meno altre presenze». Perché il Pablo non è l’unico esempio negativo a Parma: atti di violenza ci sono anche dietro al Battistero e nella centralissima via Cavour o in via Emilia. «Parma capitale della cultura deve allora fare un esame di coscienza sulla capacità che ha di mantenere un clima di legalità e di protezione dei più deboli».

Nel tardo pomeriggio di ieri intanto si è svolto nel piazzale un presidio promosso dal gruppo consigliare del Pd: «Chiediamo all’amministrazione di riportare nel quartiere servizi educativi, con educatori di strada», la proposta della consigliera comunale Caterina Bonetti, che ha registrato un centinaio di presenze a fianco del parroco, tra residenti, ragazzi, consiglieri comunali di diversi schieramenti e la Polizia municipale.

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