sabato 7 giugno 2014
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Aperti per ferie? «Un’idea che potrebbe entusiasmare all’inizio, ma che rischia di non reggere nel tempo, viste le attuali condizioni». Fabrizio Azzolini, presidente nazionale dell’Associazione genitori (Age) presente nelle scuole statali, guarda con un misto di favore e di sano pragmatismo la proposta avanzata nel fondo di Avvenire. «In se stessa la proposta va bene – spiega il presidente dell’Age –, ma occorre un confronto serio attorno a un tavolo con molti soggetti, non soltanto i docenti o i loro rappresentanti sindacali. Lo spirito della proposta è bello e ci si può ragionare, ma sono molti gli aspetti che attualmente rendono il tutto piuttosto complicato». Ma davvero è impossibile? Anche per aiutare quegli studenti stranieri che non hanno grande padronanza della lingua italiana?. «Ribadisco che non basta aprire le scuole e richiamare i docenti in classe – risponde Azzolini –. Occorre un progetto ben studiato, che per esempio coinvolga anche altre figure come i mediatori culturali, che sono indispensabili per comunicare con questi bambini e ragazzi che non conoscono la nostra lingua». E qualche dubbio, Azzolini lo esprime anche per il coinvolgimento dei docenti «dopo un anno di lavoro stressante. Meglio sarebbe affidare il compito del recupero sulla lingua italiana a giovani che si stanno formando per diventare docenti o a precari. Il coinvolgimento dei tirocinanti – sottolinea il presidente nazionale dell’Age – avrebbe due vantaggi. Il primo la freschezza dei docenti e l’età più giovane rispetto al nostro corpo insegnante. Il secondo vantaggio sarebbe proprio per loro, i tirocinanti, che in questo modo potrebbero mettersi alla prova in modo concreto prima di approdare in classe». Certo un lavoro «da riconoscere economicamente – precisa Azzolini –, ma che avrebbe indubbi vantaggi». Insomma scuola aperta per ferie, ma con forze fresche. 
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