lunedì 10 febbraio 2014
​Un'ordinanza del Comune impone sei mesi di stop alla struttura aperta da poco in pieno centro, a pochi passi dalle scuole. "Vanno tutelati i soggetti più fragili". 
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Lotta al gioco d'azzardo, dal Comune di Milano arriva un'ordinanza che segna un punto a favore delle amministrazioni impegnate nel difficile compito di arginare le continue aperture di sale gioco. Palazzo Marino ha decretato la chiusura di una sala appena aperta in via Cimarosa, zona corso Vercelli, pieno centro cittadino. Un locale che aveva appena aperto, l'autorizzazione della Questura è del 13 gennaio, ma contro la quale si erano sollevati i residenti, preoccupati dell'impatto che sui tanti giovani che frequentano il quartiere, visto l'elevato numero di scuole e luoghi di ritrovo. L'ordinanza - spiega palazzo Marino - dispone la sospensione dell'attività, per ora per sei mesi, "quale misura eccezionale per la tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili che frequentano le aree e gli immobili in prossimità" della struttura. Ricordando i dati del Ministero della Salute, secondo cui la ludopatia colpisce il 20% dei giocatori che oggi in Italia sono circa 15 milioni, l'ordinanza del Comune evidenza la necessità di "prevenire il rischio che il gioco d'azzardo crei dipendenza, in quanto rappresent a una nuova emergenza sociale che colpisce le fasce più deboli e meno protette, con meno risorse economiche e culturali". Nel provvedimento, inoltre, si sottolinea l'importanza di "evitare l'emulazione di comportamenti diseducativi e lesivi per la salute e l'equilibrio psicologico, in particolare per i giovani e le persone più fragili" e, contemporaneamente, di "porre in essere tutte le misure che rappresentano un deterrente ai comportamenti incivili, favorendo la vivibilità, la corretta e serena fruizione degli spazi da parte dei cittadini". Altra finalità dell'ordinanza, quella di "prevenire ed eliminare i pericoli per l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana derivanti dall'alta frequentazione della sala scommesse e dell'area circostante da parte di soggetti socialmente deboli e patologicamente dediti al gioco". "Abbiamo ritenuto necessario intervenire ha spiegato la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris - in quanto strutture come quella di via Cimarosa danneggiano la salute delle persone, soprattutto quelle più fragili, e incidono negativamente sui comportamenti di bambini, giovani e famiglie. Si tratta di un caso particolare che potrebbe ripetersi a Milano, nonostante la recente legge regionale sulla distanza dai luoghi sensibili delle nuove sale gioco e dei locali con slot machines". Nel nuovo regolamento edilizio del Comune è inoltre prevista una norma ad hoc che, da un lato, aumenta il numero dei luoghi 'sensibili' in città e, dall'altro, consente di intervenire in modo incisivo sia sulle sale gioco sia sulle sale scommesse". In particolare, l'articolo 13 del nuovo regolamento edilizio del Comune vieta l'apertura delle sale gioco e delle sale scommesse a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali in ambito socio-sanitario, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, strutture ricettive per categorie protette. Inoltre, sono indicati come ulteriori "luoghi sensibili" i parchi gioco, le caserme, gli ospedali e le cliniche, i luoghi di particolare valore civico e culturale come i musei e le sedi di associazioni di volontariato che si dedicano alla pubblica assistenza.L'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha assicurato che si tratta solo del primo passo. "Questa è solo la prima di una serie di azioni intraprese da questa amministrazione contro fenomeni che possono scatenare dipendenze patologiche. Milano dichiara guerra al gioco d'azzardo per tutelare la salute dei cittadini e, in particolare, dei soggetti più vulnerabili" ha commentato.
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