martedì 14 luglio 2015
Allarme di Bankitalia: 2.200 casi nel 2014. Sale intestate a prestanome e vincite utilizzate per ripulire i proventi di spaccio e prostituzione.
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Sono quasi raddoppiate nel 2014 le segnalazioni di sospetto riciclaggio nel settore dei giochi e delle scommesse, arrivando a 2.200. Lo denuncia la Banca d’Italia nel Rapporto annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria, reso noto ieri. Segnalazioni prese molto sul serio. «La rilevanza delle casistiche segnalate con riguardo al settore del gioco fisico e online – si legge nel Rapporto – è testimoniato dal fatto che l’Unità, nell’anno 2014, ha prevalentemente attribuito alle segnalazioni un indicatore di rischio elevato e ne ha archiviato solo il 3%». Percentuale molto bassa: infatti le archiviazioni sul totale delle segnalazioni arrivano al 21,4%.Bankitalia, a conferma dell’alto rischio del settore, non si limita a indicare numeri ma analizza le modalità del riciclaggio. «Il comparto del gioco ha spesso costituito un’importante forma di sovvenzione per la criminalità organizzata, che su esso investe acquisendo e intestando a prestanome sale da gioco. L’obiettivo – prosegue il Rapporto – è di percepire guadagni consistenti, alterando le regole di gioco per ridurre le possibilità di vincita dei giocatori e adottando artifici per abbattere l’ammontare dei prelievi erariali, ovvero quello di immettere nel sistema economico capitali illeciti, schermandoli dietro apparenti vincite e realizzando schermi operativi che potrebbero anche celare abusive attività di prestito e usura». Tra le segnalazioni più «numerose» l’Unità indica quelle «riguardanti versamenti di contante di operatori del gioco per importi ritenuti superiori all’attività ricavabile dai dati dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con una massiccia presenza di banconote di grosso taglio». Ma anche il «versamento di assegni emessi da soggetti terzi, apparentemente non giustificati da rapporti di gioco».I tecnici di via Nazionale entrano anche nel merito dei trucchi per riciclare il denaro. In particolare le «anomalie collegate all’utilizzo degli apparecchi Video Lottery Terminal (Vlt)». In primo luogo i cosiddetti «vincitori ricorrenti». La frequenza delle vincite sempre alle stesse persone, denuncia il Rapporto, «potrebbe sottendere un mercato occulto di ticket vincenti, nell’ambito del quale i riciclatori acquisterebbero i titoli dagli effettivi vincitori, in contropartita di un corrispettivo maggiorato». Un sistema che, come accertato da varie inchieste, le mafie hanno già usato per Lotto, lotterie e “Gratta e vinci” e che ora, evidentemente, hanno trasferito sulle “macchinette”. E sempre per le Vlt, Bankitalia segnala «il possibile utilizzo distorto delle apparecchiature che consentono, dopo l’inserimento di banconote, l’erogazione di ticket di vincita anche in assenza di un’effettiva giocata, agevolando in tal modo condotte di fondi di dubbia provenienza». Una modalità segnalata anche dalla Procura nazionale antimafia e tipica di gruppi criminali che a fine giornata ripuliscono così il denaro frutto dello spaccio di droga o dello sfruttamento della prostituzione.Nel mirino dell’Unità non ci sono solo le “macchinette”. Anche l’azzardo online è ad alto rischio. Infatti, spiegano i tecnici di Bankitalia, «le piattaforme di gioco di altri Paesi comunitari operanti in libera prestazione di servizi, possono determinare vulnerabilità molto significative, in quanto i relativi flussi finanziari sfuggono al monitoraggio delle autorità italiane». Inoltre, è la grave denuncia, «le segnalazioni analizzate pongono in luce ricariche di conti di gioco mediante carte presumibilmente rubate o clonate o con mezzi di pagamento provenienti da terzi».
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