sabato 17 maggio 2014
Ricerca del Cnr tra gli studenti: cresce l’«abuso polivalente». E troppo spesso minorenni nelle sale slot senza alcun filtro. Vai al dossier
Magistro (Monopoli): «Giusta la riduzione dei punti gioco»
Azzardo e droghe, il mix che spaventa
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Nel 2013 un milione di studenti ha giocato d’azzardo. E uno su due ammette di aver  puntato denaro almeno una volta nella vita. È il risultato dell’indagine annuale sulle dipendenze realizzata dal Centro nazionale delle ricerche sulla base del questionario internazionale Espad (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), che sarà presentato lunedì a Milano. Uno scenario che resta allarmante, anche se qualcosa sta cambiando. La percentuale di chi ammette di aver giocato nell’ultimo anno è infatti scesa dal 47% del 2009 al 44% del 2013. Una tendenza in calo che si riscontra sia nei maschi (dal 58,5% al 54,5%) che tra le femmine (dal 36,8% al 33,1%).  «Forse è il segno che le campagne di sensibilizzazione stanno iniziando a produrre qualche effetto – spiega la dottoressa Sabrina Molinaro, curatrice della ricerca e responsabile della sezione epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari del Cnr – Si può infatti escludere che la flessione dei giocatori sia da attribuire alla crisi, perché abbiamo notato che tutte le altre dipendenze, droghe in primis, sono in aumento. Quello che si sta facendo contro l’azzardo dovrebbe perciò essere fatto anche per il resto».Il problema è però ben lungi dall’essere risolto: 119 mila studenti hanno un comportamento di gioco considerato "a rischio", 76 mila sono definiti gamblers, ovvero problematici. Ma anche su questo fronte si stanno facendo progressi: i soggetti a rischio sono scesi dal 16,5% del 2008 al 14,7% del 2011, fino all’attuale 11,6%. Diminuiti anche i gamblers: erano il 10% cinque anni fa, ora sono "solo" il 7,5% della popolazione studentesca italiana. Il 51% dei giocatori problematici ha giocato almeno 20 volte durante l’anno, spesso diversificando le puntate: per tre o piu volte alla settimana il 30% fa scommesse sportive, il 18% circa gioca al Totocalcio e a Poker texano e il 14% alle new slot machine. Si tratta di soggetti che spesso e volentieri giocano anche on line: il 19% dichiara di farlo più di 20 volte in un anno e di trascorrere anche tre ore al giorno in Rete sui siti di settore. In generale, il 9% degli studenti punta soldi attraverso il Web. Ma le preferite restano le lotterie istantanee, anche per l’ormai capillare diffusione: il 73% degli studenti giocatori compra Gratta&Vinci. Un buon 48% ha invece dichiarato di effettuare scommesse sportive.A spendere di più sono i maggiorenni (gioca il 52,1%) , ma il vizio è diffuso anche tra i più giovani. Nonostante i divieti di legge, infatti, il 36% dei quindicenni e il 43% dei diciassettenni hanno ceduto alla tentazione dell’azzardo. Percentuali che da sole confermano, una volta di più, come i controlli dei gestori lascino spesso a desiderare. Quasi 7 ragazzi su 10 dichiarano di avere un luogo di gioco vicino a casa, raggiungibile a meno di 10 minuti a piedi. E il 65% dice di giocare in un luogo vicino a scuola. È la dimostrazione che forse sarebbe utile imporre una distanza di sicurezza dai luoghi "sensibili".La ricerca del Cnr fa emergere anche i legami fra gioco d’azzardo ed altri comportamenti a rischio, come il consumo di sostanze. Circa il 4% dei giovani giocatori ha utilizzato droghe, a fronte di una percentuale che scende sotto il 2% tra i non giocatori. Tra i gamblers le cose peggiorano: il 17% di loro fa uso di cocaina. La correlazione si conferma anche per le sigarette: il 28% dei giocatori fuma quotidianamente ed il 6% beve alcolici tutti i giorni, contro il 21% e il 3,5% di chi non gioca.L’azzardo è diffuso soprattutto tra i giovani della Calabria (gioca il 53%), seguita da Basilicata (52%), Sicilia (51%) e Lazio (50%). Tutte regioni che superano ampiamente la media nazionale del 44%.
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