giovedì 11 maggio 2017
Il legale, esperto in diritto di famiglia, commenta come la sentenza abbia fatto cadere il principio del tenore di vita nel mantenimento dovuto una volta sciolto il vincolo matrimoniale
(Siciliani)

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«Non è un fulmine a ciel sereno », dice Angelo Coccìa, avvocato Rotale, patrocinante in Cassazione ed esperto di diritto di famiglia, a commento della sentenza della Suprema Corte che fa cadere il principio del tenore di vita nel mantenimento dovuto una volta sciolto il vincolo matrimoniale. «Ma sarei prudente – avverte – nel considerarlo un segnale positivo».

C’è chi parla di rivoluzione.

Io la definirei una novità, non inattesa. Già da un paio di anni si era affermata la tendenza da parte della Cassazione a ridurre il diritto al mantenimento per la parte più debole, in funzione della sua abilità al lavoro. Anche se ad esempio, per chi in precedenza avesse sempre fatto la casalinga.

Questo in linea con gli orientamenti prevalenti in Europa...

Possono esserci state esagerazioni, in passato, nel diritto al mantenimento. Ma mi pare, ora, che ci si stia allineando a una liquidità crescente nella disciplina del matrimonio e delle relazioni affettive in generale fra uomo e donna. L’evoluzione delle norme Angelo Coccia fa sì che sia sempre più facile sposarsi e altrettanto divorziare.

Qualcuno parla di involuzione.

Per chi crede nella stabilità del vincolo l’evoluzione è senz'altro negativa. È evidente la sua progressiva precarizzazione, attuata con le leggi o la giurisprudenza. La sentenza parla di matrimonio come «luogo degli affetti ed effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile ». Ne si fa discendere una 'liquidità' anche sul mantenimento: se il matrimonio vale solo per il periodo in cui si sta bene insieme salta anche il riferimento al tenore di vita.

Per i figli però non cambia nulla.

Certo, il figlio maggiorenne e fannullone non va agevolato nella sua indolenza. Ma in linea di principio almeno per i figli il regime di mantenimento dovrebbe reggere. Si spera, almeno.

Qualcosa potrebbe cambiare anche per i divorzi 'vip'?

Se cambiano le condizioni economiche di uno dei coniugi si può rivedere il regime di mantenimento. E in caso di revisione questo nuovo orientamento, che prescinde dal tenore di vita, potrà avere il suo peso.

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