sabato 16 ottobre 2010
Si terrà il 18 ottobre, nel carcere di Taranto, l'udienza per la convalida del fermo della ventiduenne accusata di concorso, con il padre Michele, nell'omicidio volontario della cugina, Sarah Scazzi, e del sequestro di persona della quindicenne.
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Si terrà lunedì mattina, 18 ottobre, nel carcere di Taranto, l'udienza per la convalida del fermo di Sabrina Misseri. La ventiduenne è accusata di concorso, con il padre Michele, nell'omicidio volontario della cugina, Sarah Scazzi, e del sequestro di persona della quindicenne.L'udienza si svolgerà dinanzi al gip del tribunale ionico alla presenza dei difensori della giovane, Emilia Velletri e Vito Russo, e del pubblici ministeri inquirenti. Il gip non si è ancora pronunciato sulla richiesta della Procura di ascoltare Michele Misseri con la tecnica dell'incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni accusatorie dell'uomo nei confronti della figlia.«Dopo tutto quello che è accaduto in 42 giorni, anche sotto i riflettori, l'epilogo di questa vicenda è davvero sconcertante, oltre che inaspettato». Lo dice l'avvocato Walter Biscotti, uno dei due legali della famiglia di Sarah Scazzi. «Aspettiamo di vedere gli atti formali per decidere, insieme al mio collega Nicodemo Gentile, la linea da seguire».Sconcerto, oltre che nell'opinione pubblica, pervade ormai anche la casa di Concetta Serrano Spagnolo, la madre della vittima, che nel periodo nel quale non si avevano notizie di Sara, ha vissuto fianco a fianco con Sabrina Misseri. Quest'ultima, oltre ad essere la cugina e migliore amica della ragazzina sparita, era anche la persona che l'aspettava quel pomeriggio per andare al mare e che dette l'allarme.LA CONFERENZA STAMPA«È definitivamente o quasi chiarito il quadro» della vicenda riguardante l'uccisione di Sarah Scazzi, secondo il procuratore della Repubblica, Franco Sebastio. Lo ha detto ai giornalisti in conferenza stampa. Intanto è stata trovata la batteria del telefonino di Sarah. Il recupero è stato possibile sulla base delle dichiarazioni fatte ieri dallo zio Michele Misseri, in un luogo diverso da quello dove l'uomo ha bruciato gli abiti della piccola Sara e diverso anche da quello nel quale è stato trovato il corpo. Frammenti che potrebbero essere delle cuffiette del cellulare di Sarah sono stati trovati tra i resti degli effetti personali e degli abiti che Michele Misseri ha bruciato in campagna. Lo ha detto il comandante provinciale di Taranto dei carabinieri, colonnello De Blasio: «Le cuffiette - ha detto - non sono state trovate nel garage».Un motivo "intrafamiliare" avrebbe spinto Michele Misseri e sua figlia Sabrina a uccidere Sarah, ha sottolineato il pm, spiegando le ragioni dell'omicidio per cui ieri sera a sorpresa è stata anche arrestata la cugina di Sarah, Sabrina, la quale avrebbe aiutato il padre Michele a commettere il delitto. Sebastio ha precisato che intanto è stata avviata richiesta al gip per «la convalida del fermo nei confronti di Sabrina e di incidente probatorio con l'altro coimputato, Michele Misseri, affinchè siano cristallizzate le sue dichiarazioni».Gli investigatori non ritengono probabile il coinvolgimento di altre persone nell'omicidio della 15enne di Avetrana e chiariscono «che a questo punto l'indagine possa ritenersi quasi conclusa».LA REAZIONE DI SABRINA«Sabrina è distrutta, amareggiata, in preda a uno choc, si sente accusata ingiustamente dal padre e piange sempre». Lo ha detto, parlando con i giornalisti, il difensore di Sabrina Misseri, l'avvocato Vito Russo, che stamane, con l'avvocato Emilia Velletri, è andato a trovarla nel carcere di Taranto dove è rinchiusa da ieri sera dopo essere stata fermata per concorso in omicidio e sequestro di persona.«Sabrina ha dormito questa notte tre-quattro ore. È delusa dalle calunnie del padre e non si da pace perchè non capisce perchè l'uomo abbia fatto il suo nome». «È delusa - aggiunge Velletri - dalla figura del padre che ha visto non solo capace di commettere quel che ha confessato ma anche capace di accusare un innocente, addirittura la figlia».Russo riferisce che Sabrina, nell'interrogatorio di ieri e in ogni circostanza, ribadisce con serenità la propria estraneità all'omicidio: afferma di «non aver nulla da nascondere». «Sono convinto - ha continuato il legale - dell'innocenza di Sabrina». "Sarei stato un pazzo - ha proseguito - a chiedere l'incidente probatorio sapendo che Sabrina è colpevole perchè l'incidente probatorio, si sa, è una cristallizzazione della situazione».
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