lunedì 8 aprile 2013
Un morto e quattro feriti. È il bilancio di una banale lite tra ragazzini, poi degenerata, avvenuta la scorsa notte. Quasi tutti i giovani coinvolti imparentati con il clan dei Casalesi. 
L'INTERVISTA Il vescovo di Aversa: «Una grave sconfitta per tutti»
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Una coltellata al cuore e una al polmone: così un ragazzo di 17 anni ha ucciso ad Aversa un 15enne,  Emanuele Di Caterino, poco dopo la mezzanotte di domenica. L'omicidio è avvenuto dopo una lite in cui sono rimasti feriti altri quattro giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Il presunto autore del delitto, senza precedenti penali, è stato arrestato ed è ora nel Centro di prima accoglienza dei minori ai Colli Aminei: il reato per cui procede il pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Maria D'Addeo, è omicidio volontario. Il ragazzo ha detto agli inquirenti di non ricordare nulla della rissa mentre i carabinieri continuano a cercare l'arma del delitto, un coltello di medie dimensioni. Vittime e aggressore provengono da piccoli centri della zona, San Marcellino e San Cipriano, e secondo gli inquirenti alcuni sono imparentati con elementi apicali del clan dei Casalesi, fazione Schiavone-Zagaria. Il ragazzo morto, infatti, è un nipote di Gaetano Iorio, imprenditore nel settore del calcestruzzo, condannato nel maxi processo “Spartacus I”, imputato anche nel processo “Il Principe” e “La Scheda ballerina”, scarcerato nel novembre scorso e sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale. Il 15enne ucciso frequentava la prima del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Aversa e i compagni lo ricordano come un bravo ragazzo: "Ci mancherai", hanno scritto sul banco di scuola. Per le 18,30 è prevista una fiaccolata con partenza dalla stazione cui hanno già aderito le amministrazioni comunali della zona, il coordinatore del Comitato Don Peppe Diana, Valerio Taglione, e il referente provinciale di Libera, Gianni Solino.
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