giovedì 17 luglio 2014
Il rapporto annuale dell'Onds: nel 2013 sono stati 215mila gli interventi di assistenza. Metà delle persone contattate erano "nuovi utenti"
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Sempre più poveri si accalcano nelle stazioni ferroviarie o nelle immediate vicinanze. Per senzatetto ed emarginati rappresentano un punto di riferimento. Qui è più facile ottenere qualche spicciolo, trovare riparo alle intemperie, imbattersi in qualche ronda della carità. Fanno preoccupare i dati del rapporto annuale dell'Onds, l'Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane promosso dalle Ferrovie dello stato italiane e dall'Anci, ora alla decima edizione: nel 2013 sono stati 215mila gli interventi di assistenza effettuati dagli Help center dislocati nelle stazioni italiane, a beneficio di 25mila persone emarginate. Di queste, ben la metà rappresentano "nuovi utenti", soggetti cioè che proprio nel corso del 2013 si sono rivolti per la prima volta a uno dei 14 sportelli/antenna della rete di solidarietà cittadina concessi in comodato d'uso gratuito (per un totale di 18mila metri quadri e un valore immobiliare di più di 120 milioni di euro) dalle ferrovie dello Stato italiane e finanziati dagli enti locali e dal Terzo settore. Complessivamente il 70% degli utenti è rappresentato da stranieri anche se, si fa sapere, la percentuale degli italiani sta progressivamente aumentando. Significativo poi anche il dato secondo cui le porte degli help center si aprono in media 725 volte al giorno, accogliendo 6 persone primi utenti ogni ora. Un discorso a sè merita la stazione Termini di Roma, snodo nevralgico dei trasporti della Capitale oltre che rifugio di tanti senzatetto. Qui infatti si è concentrato il picco delle richieste di aiuto, quasi 37mila, con 17.482 per le quali è stato necessario avviare e intraprendere un vero e proprio percorso di recupero. Gli utenti sono stati 2.822, dei quali 2.163 uomini, 641 donne e 2 transgender. Il numero degli stranieri è pari a 2.053.    Milano, invece, con 22.380 accessi complessivi, ha registrato 14.092 utenti dei quali 11.685 uomini e 2.402 donne. A Bari sono stati 10.890 gli accessi e 1.035 gli utenti, dei quali 903 uomini, 87 donne e 33 transgender; anche in questo caso gli stranieri, 695, superano del doppio i 330 italiani. Numeri importanti anche per gli accessi ai Centri di aiuto di Napoli e Torino: con 7.798 e 9.618 interventi effettuati. "C'è sempre più gente che scivola drammaticamente nella povertà, relativa o assoluta - ha commentato l'assessore alle Politiche Sociali e Sport del Lazio, Rita Visini, intervenendo alla presentazione del rapporto -. Questi dati non sono tanto la testimonianza di un disagio delle stazioni ma dell'intera comunità e ci chiamano in causa tutti. Chi scivola nella povertà ciò che non fa più è accedere alle cure sanitarie". "Il nostro rapporto - ha spiegato Barbara Morgante, direttore centrale Strategie e pianificazione di Ferrovie dello Stato - dimostra come l'azienda sia impegnata socialmente mentre i dati del rapporto ci rafforzano nella convinzione che gli help center sono un servizio quanto mai necessario di fronte a un fenomeno di allargamento della popolazione che ha bisogno".
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