venerdì 11 giugno 2021
Secondo la classifica annuale dell'Economist, la metropoli neozelandese è la più vivibile di tutto il mondo. Merito del modo in cui è stata gestita la pandemia. Roma scivola al 57esimo posto.
Vista aerea di Auckland, in Nuova Zelanda

Vista aerea di Auckland, in Nuova Zelanda - Ansa

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Tāmaki-makau-rau. Con questo nome in lingua maori i nativi chiamano Auckland, la città più grande e popolosa della Nuova Zelanda. Per il Global Liveability Index 2021 stilato dell'Economist, la metropoli dell'arcipelago a largo del Pacifico è la più vivibile del globo per il 2021. Ciò che ha spinto a conferirle il primato quest'anno, tra 140 città valutate, è stato il modo in cui la città neozelandese ha gestito la pandemia. L'approccio al Covid è stato, secondo i promotori del rapporto, "vincente", perché "ha consentito di mantenere le attività aperte". Auckland conta 1 700 000 abitanti, e da sola ospita il 33,3% della popolazione totale della Nuova Zelanda. "Le città salite in cima alla classifica quest'anno sono in gran parte quelle che hanno adottato misure restrittive per contenere la pandemia", ha spiegato Upasana Dutt, responsabile del progetto.

In seconda posizione c'è Osaka, in Giappone, mentre il terzo posto è andato all'australiana Adelaide. Ultima in classifica la capitale siriana Damasco. Male le europee, travolte dalla crisi sanitaria dell'ultimo anno e mezzo. Crolla dal primo al dodicesimo posto, Vienna, dopo anni in vetta alla graduatoria. In realtà nella top 10, solo due posizioni non vanno a realtà di Oceania e Asia. Questo rende evidente la mappa delle migliori risposte alla crisi pandemica date dai governi nazionali. Solo la Svizzera è riuscita ad inserire due città nelle prime dieci posizioni: Zurigo in settima e Ginevra in ottava. Merito dell'alto livello della sanità, che sopperisce ai punti persi nell'educazione, nella cultura e nell'ambiente rispetto alle dirette concorrenti di vertice.

Nessuna città italiana tra le prime dieci. Anzi, Roma è tra le metropoli che più di tutte ha perso posizioni in classifica negli ultimi sei mesi, e ora è 57esima. Se i risultati della ricerca non sono stati rassicuranti per le europee, la situazione non migliora, in media, a livello globale. La presidente dell'associazione "Sportello dei diritti", Giovanni D'Agata, ha evidenziato il peggioramento generale delle condizioni nelle città. "In tutto il mondo le città sono adesso molto meno vivibili di quanto lo erano prima della pandemia", ha sottolineato. Ad invertire il trend Honolulu e Houston, negli Stati Uniti, per cui si è registrato il maggior miglioramento.






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