lunedì 21 marzo 2016
I controlli alle uscite agitano le metropolitane di Milano
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È tornata la calma dopo la tempesta, ma a Milano i problemi delle metropolitane non sono ancora finiti. Dopo lo "sciopero dei tornelli" attuato venerdì dai responsabili delle stazioni che dalle 12 alle 14 hanno aperto i varchi in uscita contravvenendo alle indicazioni dell'azienda, oggi in  tutti i mezzanini è stata ripristinata la seconda timbratura: unica eccezione in Duomo. La protesta dei dipendenti non è comunque rientrata: restano le preoccupazioni per la sicurezza che il giro di vite della Mm, secondo i controllori, può provocare e restano le richieste e le accuse sulla gestione di parte del personale. Differenti i controlli da stazione a stazione. In periferia sempre assente l'assistenza nel mezzanino di Affori Fn, mentre a metà mattina, nel giro svolto tra le diverse fermate, in Porta Venezia erano presenti un dipendente Atm e un ausiliario. Stessa "formazione" alle 10.30 in Duomo. Agli ingressi di Lima nella medesima fascia oraria si potevano trovare due addetti per l' aiuto ai viaggiatori e uno al controllo delle telecamere. Diversa situazione nel pomeriggio a Moscova dove era presente come sempre un dipendente con il compito di aiutare i viaggiatori; un collega anche a Garibaldi con due ausiliari mentre a Zara erano 7 gli addetti che gestivano i passeggeri della M5. E proprio gli steward che dovrebbero prestare aiuto a chi si trova in difficoltà davanti ai tornelli chiusi e bloccare i "furbetti" sono uno dei motivi della protesta dei dipendenti. Entrati in campo a partire dal 15 febbraio, i "rinforzi" sono rimasti non più di una settimana, in alcuni casi 15 giorni, poi sono stati deviati sui mezzi di superficie. Ora nelle stazioni i responsabili hanno paura perché troppo spesso rimangono da soli. Nei giorni scorsi sono state aggredite in pieno pomeriggio due addette: hanno 5 e 7 giorni di prognosi e una ci ha rimesso anche qualche ciocca di capelli. A Lima, denunciano, i tornelli sono spesso sfondati da chi, senza biglietto, viene fermato all’interno della linea.  "Grazie ad Expo sono stati firmati contratti indeterminati che, purtroppo, non sono sufficienti per l'eventuale verificarsi di disagi", afferma Eliseo Grasso di Fit Cisl Lombardia. Così se l'operatore di stazione si deve assentare momentaneamente per risolvere un problema, chi è in possesso del biglietto o abbonamento regolare e non riesce ad entrare o ad uscire resta bloccato. Due sono allora le alternative: lasciare aperta la barriera accanto alla postazione di controllo o rischiare di creare code. "A breve, comunque, Atm dovrebbe aprire un nuovo ciclo di assunzioni", ha concluso Grasso, con la speranza che in questo modo si riesca a garantire maggior sicurezza ai cittadini e ai lavoratori, così da non dover più parlare di aggressioni come quelle avvenute in questi giorni. La Mm, interpellata su questi problemi, non risponde ma "l'aria che tira" nelle stazioni sotterranee milanesi lascia presagire che se la situazione non si risolverà in breve tempo gli atti di protesta continueranno rendendo più calda questa primavera appena iniziata.
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