martedì 14 maggio 2013
Per la prima volta l'assistenza sanitaria integrativa potrà essere estesa anche al convivente dello stesso sesso del deputato che ne fa richiesta. Lo ha deciso a maggioranza l'Ufficio di presidenza della Camera, accogliendo una richiesta del deputato Pd Ivan Scalfarotto. ​
SECONDO NOI La casta imprudente dei deputati pro–gay
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Svolta alla Camera. Per la prima volta l'assistenza sanitaria integrativa potrà essere estesa anche al convivente dello stesso sesso del deputato che ne fa richiesta. Lo ha deciso a maggioranza l'Ufficio di presidenza della Camera, accogliendo una richiesta del deputato Pd Ivan Scalfarotto. La decisione, secondo quanto si apprende, è passata alla Camera, con i voti favorevoli di Pd, Pdl e Sel. Si sono astenuti Scelta Civica e Fratelli d'Italia.
Il M5S si è astenuto:  "Lo abbiamo fatto - ha spiegato Roberta Lombardi all'Adnkronos - perché è un privilegio della casta. Nelle assicurazioni esterne - fa notare la capogruppo stellata a Montecitorio - il convivente dello stesso sesso non gode dell'estensione delle coperture. Perchè alla Camera dovrebbe?", chiede Lombardi. "È sempre la casta che vuole per sé i privilegi". Da qui la decisione del Movimento di astenersi dal voto sulla proposta avanzata già nella scorsa legislatura dalla deputata Pd, Paola Concia, ma non approdata allora a una decisione.​​​​
La Lega Mord ha votato contro: "Il Parlamento che non è in grado di decidere per i cittadini si ritaglia un altro spazio di privilegio alimentando un fondo di assistenza integrativa in cui si possono iscrivere contemporaneamente coniugi e conviventi". Lo dichiara Davide Caparini componente leghista dell'ufficio di presidenza di Montecitorio a proposito della decisione odierna. "Secondo la Lega Nord, i deputati percepiscono già un'indennità di carica sufficiente e con quei soldi possono farsi qualsiasi assistenza sanitaria senza pesare ulteriormente sul pubblico. Non siamo entrati nel merito della legittimità o meno di estendere l'assistenza integrativa ai conviventi dello stesso sesso perché il primo obiettivo della politica oggi deve essere quello di pesare meno sulla collettività. Noi abbiamo proposto di estendere al Parlamento quello che già fa la regione Lombardia e cioè di eliminare subito questo privilegio", prosegue. 
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