giovedì 9 settembre 2010
Il presidente della Provincia di Perugia, Guasticchi: il Santo è patrimonio di tutti. Il ministro Bondi crea una commissione. Rinviata la conferenza dei servizi che doveva autorizzare un impianto ad energia solare sul terreno in cui san Francesco predicò agli uccelli.
- L'oasi di San Francesco? «Un parco fotovoltaico»
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«Abbiamo rinviato la Conferenza dei servizi. A data da destinarsi»: ieri, al termine di una giornata di consultazioni, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi ha annunciato che il parco fotovoltaico di Piandarca può aspettare. La riunione degli enti locali, chiamati ad autorizzare l’installazione di quattromila pannelli solari sui prati in cui San Francesco predicò agli uccelli, non si farà più – com’era previsto – il 14 settembre. Ufficialmente, perché in quella data è stata convocata anche una seconda conferenza, per esaminare il progetto di un altro parco fotovoltaico, che sarà realizzato nel territorio di Valfabbrica; in realtà questo rinvio è la conseguenza della richiesta di un intervento della Soprintendenza; richiesta formulata da Guasticchi, anticipata da Avvenire e immediatamente accolta dal ministero dei Beni culturali, che sempre ieri ha annunciato l’istituzione di una commissione di esperti.Il caso Piandarca, insomma, si aggroviglia sempre di più. «Abbiamo scritto alla Soprintendenza e alla Regione perchè valutino la necessità di porre un vincolo storico e paesaggistico sui luoghi della tradizione francescana - ha detto il presidente - e abbiamo invitato ufficialmente il sindaco di Cannara a rivedere il parere della commissione edilizia, favorevole al progetto del parco fotovoltaico nei campi in cui il Santo predicò alle colombe». Guasticchi è risoluto: «Ci batteremo fino in fondo per salvaguardare il patrimonio francescano che per noi non ha solo un valore spirituale, ma anche culturale». La campagna lanciata dalla Provincia va ben oltre il sito di Piandarca: «Alla Soprintendenza chiediamo di vincolare tutti i luoghi francescani che costituiscono un patrimonio comune delle genti umbre». Quanto ai pannelli della Sun Project, il presidente ieri ha ribadito la sua proposta: «delocalizzare». Esattamente quello che chiede il parroco di Cannara: «Non siamo pregiudizialmente contro il fotovoltaico ma l’impianto potrebbe anche non essere costruito vicino a un terreno così carico di storia» ha dichiarato ieri sera don Francesco Fongo. Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, presidente delle Città e dei Siti italiani Patrimonio mondiale dell’Unesco, invocando un «ripensamento significativo» da parte del Comune di Cannara. Ricci fa sapere che l’Unesco, nel dichiarare Patrimonio mondiale la Basilica di San Francesco, il Centro Storico di Assisi e il Paesaggio Culturale, include anche gli «altri siti Francescani» intendendo con ciò tutti i luoghi principali collegabili con agli episodi della vita di San Francesco. Chiamato in causa da tutti, il primo cittadino di Cannara, Giovanna Petrini, prende atto dello slittamento e si dichiara disponibile a esercitare una mediazione con i proprietari del terreno su cui dovrebbe sorgere il parco solare, ma precisa: «Il Comune non ha dato alcuna autorizzazione; la commissione edilizia si è limitata, come prevedono le norme, a prendere atto della compatibilità urbanistica del progetto». Mentre Soprintendenza umbra e Regione stanno lavorando al dossier per capire se e come vincolare l’area in cui avvenne la predica del Santo agli uccelli, il ministro dei beni culturali Sandro Bondi ha annunciato una commissione di esperti sull’impatto paesaggistico di tutti i progetti fotovoltaici: «In riferimento ai progetti fotovoltaici nell’oasi di San Francesco in Umbria e in alcuni comuni del Parco Nazionale d’Abruzzo, luoghi tra i più belli d’Italia e del mondo, oltreché in altre località italiane, si pone la necessità – ha detto ieri – di una valutazione attenta e di una verifica puntuale anche dal punto di vista paesaggistico da parte del ministero dei Beni Culturali».
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