mercoledì 11 maggio 2016
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Potenza. Ancora assenteismo, corruzione e truffa nei pubblici uffici. Gli ultimi due casi a Potenza e a Pescara. Nel capoluogo lucano era il capo ufficio a timbrare il cartellino al posto dei colleghi che avevano lasciato anche da più di un’ora la sede della Commissione Tributaria provinciale. Fabio Masi, 44 anni, è stato scoperto dalla Polizia e sospeso dall’esercizio di ufficio pubblico insieme a un altro dipendente, Leonardo Caruso (52), che esercitava pure una seconda attività. Altre due dipendenti della stessa Commissione sono invece solo indagati perché le loro assenze si sono consumate 'in periodi brevissimi'. Le accuse sono, in concorso, di truffa continuata ai danni dello Stato e falso. A Pescara, invece, è stato arrestato il numero due della’Agenzia delle Entrate. «Un milione spetta a me»: lo si sente nella intercettazione ambientale. Ma a mettere nei guai Giovanni Imparato, non è la richiesta di questa 'parcella' carissima e non dovuta, quanto una più concreta bustarella di 15 mila euro intascata e filmata qualche giorno fa a Roma dalla Guardia di Finanza. Busta con tre mazzette da 5 mila euro finite dalle mani del commercialista di una società sotto accertamento fiscale per 38 milioni di euro. Imparato è finito agli arresti domiciliari ieri insieme al commercialista: l’accusa è quella di corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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