martedì 20 novembre 2018
L'Agenzia spaziale italiana festeggia l'anniversario e presenta i punti salienti della missione Beyond, prevista nel 2019, che vedrà l’astronauta Luca Parmitano al comando della stazione orbitale.
L'astronauta Luca Parmitano (Ansa)

L'astronauta Luca Parmitano (Ansa)

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«Non ci sarebbe stato giorno migliore per dare il via alla nuova Agenzia spaziale italiana». Parola di Piero Benvenuti, che ha fatto la sua prima uscita pubblica nella veste di commissario straordinario nel giorno in cui l’Asi ha celebrato i 20 anni della Stazione spaziale e presentato i sette esperimenti della missione Beyond, il cui lancio è previsto nel 2019 e che vedrà l’astronauta Luca Parmitano al comando della stazione orbitale.

Una spedizione molto importante che rappresenta “l’assalto” italiano alla Luna e Marte. Benvenuti prevede di incontrare in tempi stretto il ministro alla Ricerca Marco Bussetti e il Comitato interministeriale per le politiche dell'aerospazio presso la Presidenza del Consiglio. «Sono consapevole di trovarmi in un periodo di adattamento a una nuova situazione, con il Comitato interministeriale in fase di rodaggio -¬ ha detto ancora Benvenuti -. È certo però, ha aggiunto, che l’Asi debba mantenere la sua identità» e che «nell’interesse di tutti dovremo mostrare a Paese e al governo che l’Asi è solida e non ha debolezze».

Infatti, i 20 anni della Stazione spaziale sono anche l’occasione di guardare al futuro e al ruolo dell’Italia nell’ambito dell’Esa, della quale è il terzo Paese per contributi, «con ritorni più che positivi in termini di ricadute per l’industria», ha osservato Benvenuti. Di primo piano anche il ruolo dell’Italia sia per i futuri lanciatori europei Vega C e Ariane 6, i cui motori sono costruiti dalla Avio, sia per la Stazione spaziale, quasi la metà della quale è stata costruita dall’industria italiana, con Thales Alenia Space (Thales - Leonardo).

In particolare i sette esperimenti italiani previsti dalla missione Beyond riguardano gli effetti della vita nello spazio sull’organismo umano:

Lidal, condotto dall’Università di Roma Tor Vergata con la Kayser Italia, punta a studiare gli effetti dei raggi cosmici sull’organismo degli astronauti.

Si studieranno anche gli effetti della microgravità sul processo di rigenerazione cellulare con Xenogriss, al quale collaborano gli studenti dell’Itis “A. Maeuccì” di Firenze, con le università di Milano e Firenze e la Kayser Italia.

Definire l’alimentazione ottimale per chi vive e lavora in orbita è l’obiettivo di Nutriss, l’esperimento dell’Università di Trieste e Kayser Italia.

Acoustic Diagnostics, dell'università di Tor Vergata e Altec di Torino, punta a studiare gli effetti della microgravità e del rumore a bordo sull'udito degli astronauti, mentre analizzare alcuni processi tipici di malattie degenerative del sistema nervoso è l’obiettivo di Amyloid Aggregation, di Istituto Zooprofilattico di Torino, Istituto Superiore di Sanità e Altec.

Mini-Euso, delle università di Tor Vergata e di Mosca e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) osserverà invece l’atmosfera terrestre dallo spazio per studiare fenomeni come fulmini e meteore.

Iperdrone, del Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira), Tyvak International e Kayser Italia punta a una serie di test finalizzati a sviluppare un sistema di rientro a Terra dalla bassa orbita terrestre.

Resta attivo sulla Stazione Spaziale, infine, il programmaUtiss, promosso da Argotec e Telespazio (leonardo - Thales) per fornire all'Asi servizi di supporto per l'attività scientifica a bordo e avviato nel maggio 2018 e della durata di 39 mesi.


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