sabato 14 maggio 2016
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Viminale: nessun allarme. Oltre mille sbarcati in Sicilia e Calabria MILANO Nuova ondata di arrivi in Sicilia e in Calabria. Oltre mille migranti sono sbarcati ieri nei porti di Catania, Augusta, Palermo e Crotone. Si tratta soprattutto di eritrei, somali e nordafricani soccorsi nelle ultime ore nel Canale di Sicilia. Fra loro diverse donne (di cui una al nono mese di gravidanza, trasportata all’ospedale in elicottero) e moltissimi minori, anche non accompagnati. Questi ultimi saranno accolti nelle strutture specializzate della Sicilia mentre tutti gli altri saranno trasferiti in Campania, Lombardia e Piemonte. Intanto, a un mese e mezzo dall’accordo siglato con la Turchia, cambia lo scenario delle traversate via mare. Per la prima volta da giugno 2015, infatti, il numero di migranti arrivati in Italia nel mese di aprile ha superato quello delle persone sbarcate in Grecia. Lo conferma Frontex, sottolineando anche che, nonostante gli 8.370 migranti arrivati sulla rotta del Mediterraneo, i numeri, rispetto comunque al mese di marzo sono in calo del 13% e quasi del 50% in meno rispetto ad aprile di un anno fa. È crollato invece del 90%, sempre rispetto al mese di marzo, quello degli arrivi sulle isole greche. «Il calo in Grecia è stato importante – commenta il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri –. Il totale per tutto il mese di aprile è ben al di sotto del numero di persone che spesso vedevamo arrivare sull’isola di Lesbo su base giornaliera durante i mesi di picco dello scorso anno ». Tra i pochi che continuano ad arrivare sulle coste elleniche, i più numerosi rimangono i migranti siriani, seguiti da pachistani, afghani e iracheni. In Italia continuano invece ad arrivare soprattutto nordafricani: eritrei, egiziani e nigeriani i più numerosi. Malgrado i timori di molti, secondo Frontex, non ci sono segnali evidenti di uno spostamento verso l’Italia della rotta che portava i migranti dal Medio Oriente verso le coste greche. Anche il Viminale getta acqua sul fuoco delle polemiche politiche sulla nuova ondata di arrivi: «Nessun allarme sull’innalzamento degli arrivi – fanno sapere dal ministero dell’Interno – anzi, siamo ancora sotto la media rispetto all’anno scorso, grossomodo meno 1013%». Il Viminale sottolinea inoltre che i nuovi numeri diffusi da Frontex mostrano che il blocco della frontiera tra Grecia e Turchia ha abbattuto i numeri nell’Egeo, «per questo i dati italiani fanno scalpore». E anche la Commissione Ue nega l’esistenza di una nuova rotta tra Libia ed Italia, nonostante i numerosi salvataggi al largo delle coste italiane negli ultimi giorni. «Non abbiamo constatato un aumento di migranti siriani o una nuova rotta che si apra dalla Libia all’Italia », ha precisato la portavoce comunitaria Natasha Bertaud. Mentre per Carlotta Sami dell’Acnur, fra i nuovi arrivi preoccupa soprattutto l’incremento della presenza di minori non accompagnati. Rimangono invece ancora forti le critiche rivolte all’Unione europea sulla gestione della crisi migratoria. Medici senza Frontiere sollecita i leader europei, in una lettera aperta a tutti, «a non voltar le spalle a chi chiede asilo ». L’associazione punta il dito contro l’accordo siglato con la Turchia. «Questo accordo lancia un segnale preoccupante al resto del mondo – accusa la Ong – i paesi possono comprarsi la possibilità di non fornire asilo». Mentre per il direttore di Migrantes, Giancarlo Perego, «rimane ancora debole la capacità dell’Europa di una accoglienza diffusa in tutti i 28 Paesi europei che potrebbe essere efficace visto anche l’attuale numero che si aggira intorno un milione e 200 mila persone ». Solo lo 0,2% cioè della popolazione europea. Daniela Fassini © RIPRODUZIONE RISERVATA
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