lunedì 2 novembre 2020
Il reparto avanzato di Radioterapia (Gemelli Art) ha messo a punto visite virtuali per raccogliere dati biometrici di chi è sottoposto a trattamento, ma anche per tutelate la salute del personale
Una delle schermate della nuova app

Una delle schermate della nuova app - Uffici stampa Gemelli

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Curarsi dal cancro durante una pandemia è ancora più motivo di preoccupazione per i pazienti. Così, proprio per tenere sotto controllo i dati biometrici dei pazienti sottoposto a radioterapia, al Gemelli di Roma è nata un’app per pazienti oncologici e personale medico in grado di monitorare l’andamento della terapia e tutelare la salute di pazienti e operatori. È infatti una vera e propria visita virtuale quella che si effettuerà grazie al protocollo GENERATOR Tracer RT, appena messo a punto presso la Fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs. Un’apposita app per smartphone raccoglierà una serie di dati biometrici del paziente, anche collegandosi a dispositivi indossabili di tipo Internet of Things (IoT), come saturimetri, contapassi e smartwatch. Questi dati, elaborati attraverso sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale, consentiranno di monitorare lo stato di salute dei pazienti sottoposti a trattamento radiante, garantendo un percorso terapeutico continuativo e a minore rischio di complicazioni, anche in un momento complesso come quello attuale.

«Il paziente oncologico – afferma Vincenzo Valentini, direttore del Gemelli Art (Advanced Radiation Therapy) e vicedirettore scientifico del policlinico Gemelli – incarna proprio l’individuo che, pur fragile, ha necessità di recarsi in ospedale esponendosi a notevoli rischi infettivi per ricevere le cure del caso. Allo stesso modo gli operatori sanitari risultano maggiormente esposti allo stesso rischio. Sviluppare strumenti di tutela della salute non invasivi, sfruttando il meglio della tecnologia disponibile ed integrandola nei processi di cura è il nostro obiettivo».

Attraverso questo sistema di monitoraggio, co-sviluppato a partire dalla piattaforma Healthentia© la cui licenza d’uso durante la pandemia Covid-19 è stata donata al Policlinico Gemelli dalla società belga Innovation Sprint Sprl, si raccolgono una serie di informazioni, dalle distanze percorse ogni giorno, alla saturazione di ossigeno nel sangue, considerate al momento preziose per l’individuazione precoce di una eventuale infezione da Sars-Cov-2 . Questo sistema è in grado anche di rilevare elementi utili per la valutazione della tossicità legata al trattamento radiante durante il percorso di cura in radioterapia e nel primo periodo di follow-up.

«Siamo consapevoli che la pandemia ha imposto una ridiscussione dell’approccio al paziente oncologico – afferma Luca Tagliaferri, oncologo radioterapista e referente per il progetto – tuttavia, grazie a ricerche come questa possiamo trovare nelle moderne tecnologie nuove opportunità a favore dei nostri pazienti. In questo modo si facilita un’immediata risposta sanitaria e quindi una ottimizzazione del processo terapeutico».

Le stesse modalità di tutela della salute, durante la pandemia di Covid-19 saranno proposte al personale sanitario che, assistendo un alto volume di pazienti quotidianamente, è esposto potenzialmente al rischio di infezione. Questa modalità permetterà al servizio di radioterapia anche un’organizzazione delle proprie operazioni, basata su dati oggettivi, flessibile ed in grado di garantire la continuità del trattamento ai pazienti in corso di cura in sicurezza.

«Una delle sfide più importanti della medicina moderna - sostiene Giovanni Scambia, direttore scientifico del policlinico Gemelli - è saper garantire una risposta di cura elevata per tutti i pazienti rivolgendo, al tempo spesso, un’attenzione specifica e personalizzata alle esigenze di ciascuno di essi, realizzando proprio quella che oggi definiamo medicina personalizzata». Grazie all’uso di tecnologie avanzate smart infatti - aggiunge Alfredo Cesario che partecipa al progetto come Open Innovation Manager della direzione scientifica - «è possibile non solo agire in reazione all’evidenza di una situazione misurata oggettivamente ma, attraverso gli algoritmi di intelligenza artificiale a supporto della piattaforma, sviluppare anche dei modelli predittivi che consentiranno di anticipare l’individuazione di segnali d’allarme per poter agire tempestivamente. L’ingaggio dei pazienti ed operatori è al cuore della medicina personalizzata, una delle discipline per le quali è stato riconosciuto il carattere scientifico al nostro istituto».

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