lunedì 16 agosto 2010
Ieri a Palermo, al termine della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza, Maroni e Alfano hanno tracciato il bilancio delle attività antimafia del governo: 6483 mafiosi arrestati in due anni e 26 superlatitanti su 30 in galera.
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In due anni sono stati arrestati 6.483 mafiosi, in media 8 al giorno, e 26 superlatitanti tra i 30 più pericolosi, in media uno al mese. Sono alcuni dei dati sulle azioni e i risultati del Governo Berlusconi in materia di sicurezza, illustrati ieri a Palermo dal ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al ministro della Giustizia Angelino Alfano.L'incontro con i giornalisti si è svolto dopo la riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica con i vertici delle Forze di polizia, i direttori delle Agenzie informazioni e sicurezza, interna ed esterna, presieduta da Maroni e a cui hanno partecipato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, il presidente della Commissione affari costituzionali del Senato Carlo Vizzini, il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e il direttore dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Mario Morcone.Riguardo ai provvedimenti attuati per rispondere alle esigenze di sicurezza, Maroni ha fatto riferimento al "Pacchetto sicurezza" e «l'aggressione ai patrimoni mafiosi, l'adozione di più efficaci strumenti investigativi e norme contro le infiltrazioni mafiose negli appalti». È stato inoltre ricordato il «Piano straordinario contro le mafie: contiene misure per restituire in tempi rapidi alla società civile i beni sottratti alla mafia, di sostegno alle vittime di racket e usura, un'azione antimafia potenziata nel settore degli appalti, nuove iniziative di contrasto alla criminalità transnazionale, lotta all'ecomafia».Sempre nella giornata di ieri, nel pieno centro di Corleone una palazzina di due piani confiscata alla famiglia di Bernardo Provenzano è diventata la "Bottega dei saperi e dei sapori", gestita dall'associazione laboratorio della legalità. Metterà in vendita prodotti provenienti dalle terre sequestrate a Cosa nostra. La struttura è stata inaugurata dai ministri dell'Interni e della Giustizia, Roberto Maroni e Angelino Alfano.La "Bottega dei sapere e dei sapori" è stata realizzata con i fondi del Pon sicurezza, il Programma cofinanziato dall'Unione Europea, di cui è titolare il Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Grazie al finanziamento di 55 mila euro - riferisce un comunicato -il Consorzio "Sviluppo e legalità", soggetto proponente del progetto, nato nel 2000 per gestire i beni sottratti alla mafia in otto comuni dell'Alto Belice Corleonese ha potuto riutilizzare a fini sociali l'immobile sottratto al boss. Presso la Bottega sarà possibile acquistare e degustare i prodotti provenienti dai terreni confiscati alla criminalità organizzata e concessi a titolo gratuito a cooperative sociali. Il caseggiato, di circa 100 metri quadri, ospiterà anche una libreria destinata a incontri e dibattito, e il Museo della Legalità realizzato dal Comune. Attraverso il progetto del Pon Sicurezza «è stato recuperato e reinserito nel circuito sociale un bene che riveste un altissimo significato simbolico nella lotta dello Stato contro la mafia e che adesso torna alla comunità per promuovere lo sviluppo di un'economia legale».
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