martedì 13 ottobre 2015
Accuse di concussione e corruzione per l'ex assessore e attuale vicepresidente della giunta Maroni finito in manette insieme ad altre due persone, 12 indagati. (Aggiornato il 17/7/2019)
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Il vicepresidente della giunta regionale lombarda, Mario Mantovani, esponente di Forza Italia ed ex assessore alla Sanità, è stato arrestato con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti, nell'ambito di un'indagine della Procura di Milano.Arrestati anche il suo collaboratore Giacomo Di Capua e un ingegnere del Provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi. Secondo i Pm, Mantovani avrebbe contribuito a pilotare anche gare relative al trasporto di pazienti dializzati, all'edilizia scolastica e alle case di riposo. Il vice di Maroni nella giunta regionale avrebbe inoltre affidato incarichi pubblici a un ingegnere amico in cambio di lavori gratis nelle sue abitazioni. Il Gip nell'ordinanza parla di "elevata capacità criminale" e"dispregio delle regole". I fatti sarebbero stati commessi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014."Ci ha stupito molto questa inchiesta di cui non sapevamo nulla. Francamente conosciamo Mario Mantovani come una persona corretta e siamo in attesa di notizie": questo il commento di Silvio Berlusconi, oggi al Senato per la riunione congiunta dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, si dice "stupito"dell'arresto del suo vice e sostiene che "la gran parte delle contestazioni che gli vengono rivolte sono estranee al suoincarico in Regione". I reati contestati a Mantovani, Di Capua e Bianchi sono di corruzione aggravata, concussione e turbata libertà degli incanti. Oltre a loro ci sono altri 12 indagati, tra i quali anche l'assessore all'Economia del Pirellone, Massimo Garavaglia, ex parlamentare della Lega (poi assolto il 17 luglio 2019). L'indagine è nata dalla denuncia di Alfio Leonardi, dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in servizio presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia e della Liguria. La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni e sequestri di documenti nelle province di Milano, Pavia, Varese,Vercelli e Rimini, negli uffici degli indagati nella sede della Regione Lombardia e in 9 abitazioni e 17 enti e società, "in relazione anche ad ulteriori ipotesi di reato".

Il processo: Garavaglia assolto, Mantovani condannato

(Aggiornamento del 17 luglio 2019) Il viceministro dell'Economia ed esponente della Lega Massimo Garavaglia è stato assolto per non aver commesso il fatto nel processo milanese in cui era imputato per turbativa d'asta su una gara per il servizio di trasporto di persone dializzate del 2014, quando era assessore lombardo all'Economia. "La verità rende liberi. Sono contento che alla fine tutto sia andato per il meglio. Non è stato un periodo semplice però va bene anche così". Ha detto subito dopo la sentenza il viceministro Garavaglia, commentando la sua assoluzione.

Invece l'ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani (Forza Italia) è stato condannato a cinque anni e sei mesi, il politico era stato arrestato nell'ottobre del 2015 per corruzione, concussione e turbativa d'asta.

Oltre a Mantovani, i giudici hanno condannato anche altre 8 persone a pene comprese tra i 4 anni e 4 mesi per l'allora stretto
collaboratore di Mantovani, Giacomo Di Capua, e gli 8 mesi. Tra gli altri, sono stati condannati anche l'architetto Gianluca
Parotti (2 anni e 10 mesi) e Francesco Errichiello, ex provveditore alle Opere pubbliche della Lombardia. I giudici hanno anche condannato Mantovani, l'ex dg della Asl di Milano Giorgio Scivoletto e Giovanni Tomasini (a 2 anni e 2 mesi entrambi), presidente della Croce Azzurra Ticina onlus, per il capo di imputazione di turbativa d'asta. (In tutto gli assolti nel processo sono stati tre).

Mantovani, tra l'altro, è stato anche condannato a versare provvisionali di risarcimento, assieme ad altri, al Comune di Arconate (100mila euro), di cui è stato sindaco, e alla Regione Lombardia, che era parte civile col legale Antonella Forloni. Disposte confische anche per oltre 300mila euro.




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