mercoledì 6 novembre 2013
​Dovrà rispondere di concorso nel sequestro di due sacerdoti, "bloccati" con un finto controllo giudiziario per impedirne la partecipazione all'elezione del superiore dell'ordine. Con lui sono finite in cella altre 5 persone, tra cui Paolo Oliverio che sarebbe il "regista" dell'operazione.
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"Con grande sorpresa e profondo dolore apprendiamo la notizia che il nostro Superiore generale è stato prelevato dalla Guarda di Finanza per rispondere a fatti a lui attribuiti. Viviamo questo momento nella preghiera e con la fiducia che si possa fare luce piena su questa vicenda. Invitiamo i confratelli e tutta la grande famiglia di San Camillo a unirsi a noi nella preghiera per il nostro Padre Generale". È stringato il comunicato a firma di padre Paolo Guarise, Vicario Generale dei Camilliani, che fa seguito alla notizia dell'arresto di padre Renato Salvatore, superiore generale presso l'Ordine dei Ministri degli Infermi, più noti come religiosi Camilliani.Padre Renato Salvatore dovrà rispondere di concorso in sequestro di persona. Secondo l'accusa, allo scopo di impedire a due sacerdoti a lui contrari di partecipare all'elezione del superiore generale dell'ordine, lo scorso 13 maggio presso la Casa del Divin Maestro ad Ariccia, li avrebbe fatti "sequestrare" inscenando un finto controllo di polizia giudiziaria. Sarebbe stata l'assenza di quei due prelati a consentire a padre Salvatore di essere eletto.Con lui sono finite in cella altre 5 persone tra cui quello che gli investigatori considerano il regista dell'operazione, il "commercialista" da molti considerato un "faccendiere" Paolo Oliverio. Secondo le indagini Oliverio era interessato alla gestione degli ospedali dell'ordine, soprattutto in Sicilia e in Campania, in particolare a Casoria.Negli ultimi anni il nome di Paolo Oliverio è emerso, ricorda la Gdf, in più inchieste legate a scandali finanziari, senza mai riportare tuttavia conseguenze penali. Figurava nelle indagini sull'ex consigliere Idv alla Regione Lazio Vincenzo Maruccio, come destinatario di numerosi bonifici; nelle inchieste sulla P3 e sull'eolico in Sardegna, il cui sistema finanziario era gestito da Flavio Carboni, con cui Oliverio vantava frequenti contatti finanziari e personali; e nel passato anche per il coinvolgimento nella gestione di alcuni conti correnti in Liechtenstein, per conto di Renato Squillante e Attilio Pacifico.
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