giovedì 14 febbraio 2013
​Sequestrati beni per un valore stimato pari a circa sette milioni di euro, comprensivi della residenza della famiglia ai Parioli (21 vani), la tenuta "Cà de Dogi" e diversi terreni a Capalbio (GR) e alcune quote societarie.
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​Angelo Rizzoli è stato arrestato a Roma per l'accusa di bancarotta fraudolenta. L'arresto del produttore televisivo e cinematografico, ed ex editore, è stato eseguito dal  Comando Provinciale di Roma della Guardia di finanza su ordine della Procura di Roma.Rizzoli, nella veste di amministratore unico della "Rizzoli Audiovisivi srl" (oggi Tevere Audiovisivi srl) società holding in liquidazione, avrebbe causato con dolo il fallimento di quattro delle società controllate: Produzione Internazionale srl, Ottobre film srl, Delta Produzioni srl e Nuove produzioni srl. Gli investigatori del nucleo di polizia tributaria della Finanza hanno provveduto al sequestro di beni per un valore stimato pari a circa sette milioni di euro, comprensivi della residenza della famiglia Rizzoli ai Parioli (21 vani), la tenuta "Cà de Dogi" e diversi terreni a Capalbio (GR) ed alcune quote societarie. L'operazione di oggi è l'epilogo di alcune indagini condotte dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dai pm Francesco Ciardi e Giorgio Orano avviate a seguito dell'istanza di concordato preventivo presentata il 30 aprile 2012 dalla Tevere Audiovisivi srl (già Rizzoli Audiovisivi spa e poi srl), storica casa di produzione televisiva e cinematografica costituita e diretta dall'editore, capogruppo di una holding composta da altre società operanti nel medesimo settore, tutte fallite tra il gennaio 2011 e il marzo 2012.
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