giovedì 16 luglio 2020
Ordinanza di Musumeci: voglio controlli severissimi negli hotspot. Il sindaco di Pozzallo e le Ong: mera propaganda, servono tamponi. E Lamorgese 'svuota' Lampedusa
Aree speciali nei porti Migranti, Sicilia divisa
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Aree speciali di controllo nei porti e quarantena solo a bordo di navi. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha emesso un’ordinanza per i controlli sanitari anti-Covid sui migranti in arrivo sull’isola che sta scatenando polemiche. Musumeci, a seguito dei continui sbarchi sulle coste di Lampedusa e degli allarmi dei sindaci della costa sud della Sicilia, anche per la presenza di migranti asiatici positivi al coronavirus giunti a Pozzallo, ha usato parole molto dure contro il governo nazionale. «Pretendiamo controlli e cordoni di polizia severissimi negli hotspot, dai quali purtroppo gli immigrati continuano ad allontanarsi» ha detto, criticando l’operato del ministero dell’Interno, che «pensa di scaricare ogni attività sulle spalle dei prefetti, i quali poi chiamano il personale della Regione Siciliana o sulle spalle dei sindaci che poi protestano e chiedono aiuto alla Regione».

Molto controverso l’articolo che istituisce le 'Aree speciali di controllo nelle zone portuali di sbarco e vicino agli hotspot, dalle quali è fatto divieto di uscire' ad eccezione del personale autorizzato. Previsto anche che «le Prefetture competenti informino dell’arrivo dei migranti l’autorità sanitaria regionale» e che «del trasferimento dei migranti presi in carico nei centri d’accoglienza e comunque sbarcati in Sicilia» venga «data tempestiva comunicazione da parte delle Prefetture competenti per territorio al dipartimento della Protezione civile della Presidenza della Regione Siciliana».

Dure le reazioni. Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, è critico: «La famosa e tanto attesa ordinanza del presidente della Regione ha partorito il topolino. Lascia perplessi l’istituzione delle cosiddette aree speciali di controllo. Non possono assolutamente essere un luogo di stazionamento di tutti gli immigrati contagiati». E aggiunge: «Non ci sono altre che procedure che noi abbiamo seguito a Pozzallo, cioè fare tamponi, fare i test per evidenziare la presenza del Covid-19».

«Questa ordinanza appare ancora una volta mera propaganda a sfondo discriminatorio » afferma la presidente della Ong Mediterranea Saving Humans, Alessandra Sciurba, «rispetto a chi soccorre », ma anche «perché nessuna quarantena è prevista per chi arriva invece dalle zone di Italia e d’Europa, neanche da quelle più colpite dal virus». «Ci vuole un protocollo rispettato da tutti: dallo Stato, per primo, e poi dalla Regione, dalle prefetture e dalle autorità locali» è la spiegazione che Musumeci dà invece all’ordinanza, lanciando un appello ai ministeri dell’Interno e della Salute: «Confrontiamoci. Noi abbiamo il diritto e il dovere di farlo, perché la salute di tutti, dei cittadini siciliani e dei migranti, deve obbedire a logiche precise sulle quali ognuno è chiamato a fare la propria parte».

L’ordinanza prevede che «i migranti che raggiungono le coste siciliane con imbarcazioni di grandi dimensioni, con mezzi di soccorso delle Ong, o di organizzazioni statali, europee e internazionali, ovvero con mezzi propri, siano sottoposti a visita medica » e tutti «sono posti in quarantena per un tempo non inferiore a 14 giorni a bordo della nave di arrivo, dove ciò sia consentito in sicurezza, o su 'navi-quarantena' all’uopo predisposte dalle Autorità del governo centrale'. Il provvedimento prevede anche l’obbligo di eseguire gli accertamenti sierologici per tutti i migranti e anche il tampone per chi presenta i sintomi da infezione da coronavirus. Gli esami, dove possibile, sono da eseguire sulle navi. Intanto, a Lampedusa sono continuati gli arrivi con barchini, mentre la maggior parte dei migranti ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola, in condizioni di sovraffollamento, è stata trasferita dal ministero dell’Interno.

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