venerdì 26 maggio 2017
Hacker basati in Russia hanno acquisito 460 milioni di email, ora disponibili nel "dark web". Acquisiti anche gli accessi italiani di Vigili del Fuoco e Ospedali
Rubati codici mail a Casa Bianca, Europol e istituzioni italiane
COMMENTA E CONDIVIDI

I Vigili del fuoco, la polizia europea, decine di ospedali, forze armate statunitensi e perfino la Casa Bianca. Ci sono milioni di email sensibili, corredate da password pubblicate in chiaro, in quello che potrebbe passare alla storia come il “data leak” più grande mai messo a segno. L’intero archivio si tova nel “dark web”, quell’internet sotterraneo su cui i pirati informatici prosperano. E anche stavolta, i collezionisi di mail avrebbero agito dalla Russia.
Lo ha scoperto Yarix, una compagnia di sicurezza informatica che fra l’altro lavora per il governo italiano. La “internet-teca” scovata dalla contro pirateria ha individuato “Anti Public”, il un gigantesco archivio di mail e password rubate. “Oltre 450 milioni gli indirizzi mail a rischio, anche nel nostro Paese”, fanno sapere da Yarix. “Il colpo d’occhio sui domini presenti in Anti Public rivela e conferma l’estensione della vulnerabilità in cui viviamo: dalla Casa Bianca all’intero sistema militare e accademico in Italia, abbiamo davanti la fotografia esatta della nostra fragilità, che si nutre di una cultura della sicurezza ancora ampiamente acerba”, commenta Mirko Gatto, amministratore delegato di Yarix.
Dopo indiscrezioni circolate nei giorni scorsi negli ambienti sotterranei del “deep web”, è stato intercettato e acquisito il Data Leak. Yarix è già in contatto con il Ministero dell’Interno per la gestione di questa minaccia nei confronti dei soggetti pubblici e privati di maggiore interesse strategico nazionale. L’acquisizione è avvenuta attraverso di “ethical hackers”, i cosiddetti “pirati buoni” che sotto copertura continuano a drenare dati che vengono girati all’intelligence.


Anti Public pesa 17 gigabyte ed è stato diffuso in dieci file di formato testo (txt). Sono 13 milioni i domini mail coinvolti; e quasi 460 milioni di mail univoche, complete di relative password. “Sono coinvolte centinaia di migliaia di aziende, organizzazioni e milioni di utenti singoli in tutto il mondo”, precisa Yarix. L’archivio è stato probabilmente creato a dicembre 2016. A partire da maggio 2017 sta circolando in maniera massiccia nel deep web, tramite una piattaforma cloud russa. “La provenienza del Data Leak è sconosciuta, così come l’origine dei dati”. Le informazioni schedate sono state verificate su centinaia di indirizzi sensibili “i risultati comprovano che una percentuale elevata di credenziali è confermata: le password associate agli account sono reali e per alcuni casi vengono ancora utilizzate”. In Italia sono stati rubati i codici di accesso di Polizia, Vigili del Fuoco, Forze Armate, ministeri, città metropolitane, ospedali e università. A livello mondiale, sono stati colpiti la Casa Bianca, Forze Armate Usa, la polizia europea Europol, la procura europea Eurojust, il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa. All’origine dell’enorme estensione di “Anti Public” c’è il cosiddetto “Password Reuse”, cioè il reimpiego della medesima chiave d’accesso per tutti i siti di servizi online, a partire magari da un nome utente coincidente con il proprio indirizzo di mail aziendale. “Una forma di imprudenza – spiegano gli analisti - che può compromettere la sfera degli interessi individuali e aprire una breccia nella sicurezza di aziende e organizzazioni di interesse collettivo”.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: