martedì 17 marzo 2015
​Un imprenditore ritenuto vicino al clan dei casalesi è finito in manette per appalti.
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​Un imprenditore impegnato negli appalti per la ricostruzione post terremoto a L'Aquila, Raffaele Cilindro, ritenuto dagli inquirenti vicino all'ex boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria, è stato arrestato dai Ros nell'ambito di una inchiesta della Dda di Napoli condotta dai pubblici ministeri Sirignano e Giordano. L'imprenditore Cilindro, compare già nel giugno scorso nell'inchiesta sulle infiltrazioni dei Casalesi negli appalti dellaricostruzione privata all'Aquila. Non figurava comunque tra gliindagati. L'allora Gip, Billi, parlava di "lunga amicizia" e"comuni interessi" con Alfonso Di Tella, tra gli imprenditoriarrestati all'epoca. In particolare, a Raffaele Cilindro, l'allora gip del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, ha dedicato un intero capitolo dell'ordinanza di custodia cautelare che, nel giugno dello scorso anno, ha portato in carcere nell'ambito dell'inchiesta "Dirty Job", la famiglia DiTella, il capofamiglia Alfonso e i due figli, e altri imprenditori aquilani con l'accusa di infiltrazioni dei Casalesi nella ricostruzione privata. Billi parla di "lunga amicizia originata da comuni interessi nella gestione di società edili" tra Cilindro e Alfonso Di Tella. Da alcune intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate nel corso delle indagini dalla Guardia di Finanza, emergerebbe poi che i due si incontrarono all'Aquila: Cilindro - secondo le carte - chiese ad Alfonso Di Tella di essere coinvolto in appalti per la ricostruzione post-sisma del 6 aprile 2009, oltre ad avanzare richieste di danaro. Sempre sull'ordinanza si legge che l'imprenditore casertano aveva rapporti anche con il figlio di Alfonso, Domenico Di Tella, anche lui coinvolto nell'inchiesta aquilana.

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