giovedì 3 giugno 2010
Omicidio colposo è l'accusa rivolta ai membri della Commissione che si riunì 6 giorni prima del sisma. Già notificati sette avvisi di garanzia: tra loro alcuni vertici della Protezione Civile, dell'Istituto nazionale di vulcanologia, sismologi e tecnici del settore.
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Omicidio colposo: è l'accusa rivolta dalla procura dell'Aquila ai membri della Commissione Grandi rischi che il 31 marzo scorso, 6 giorni prima del terremoto che sconvolse L'Aquila, parteciparono alla riunione che si tenne nel capoluogo abruzzese. Tra gli indagati, nove persone in tutto, ci sarebbero alcuni funzionari ai vertici del Dipartimento della Protezione Civile e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. «I responsabili sono persone molto qualificate che avrebbero dovuto dare risposte diverse ai cittadini. Non si tratta di un mancato allarme, l'allarme era già venuto dalle scosse di terremoto. Si tratta del mancato avviso che bisognava andarsene dalle case». Lo ha detto al Tg Abruzzo il Procuratore della repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini, commentando la notifica della conclusione delle indagini sulle risultanze della riunione del 31 marzo 2009.«Abbiamo indagato sulla Commissione Grandi Rischi perchè - ha detto il procuratore della Repubblica dell'Aquila- ci sono state denunce di persone che hanno subito questa situazione. Ci sono stati decessi e altro e non potevamo non seguire questo filone».Quanto ai prossimi sviluppi, Rossini ha chiarito che «abbiamo fatto tutte le indagini e depositato gli atti. La fase successiva - ha concluso - sarà portare gli atti davanti ai giudici. Quanti e chi sono gli indagati si saprà dagli atti, le ipotesi di reato sono omicidio colposo e altri collegati».
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