venerdì 11 ottobre 2013
​Con 143 sì e 3 no il Senato ha approvato il decreto legge che contiene le misure per il contrasto della violenza contro le donne. Non hanno partecipato al voto Lega, Cinquestelle e Sel. Letta: giorno importante.
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Il Senato ha approvato oggi in via definitiva le misure contro il femminicidio, arrivate all'aula di Palazzo Madama solo due giorni fa. La legge è passata con 143 voti favorevoli e 3 contrari. Molti senatori non hanno però partecipato al voto, per protestare contro il fatto che Montecitorio ha trasmesso il decreto legge da convertire a ridosso della scadenza dei tempi per l''approvazione.Il vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano ha espresso "grande soddisfazione per il risultato raggiunto in Senato, che testimonia la buona volontà del Parlamento per la conversione immediata del decreto sul femminicidio in legge". "Riteniamo di avere centrato i tre obiettivi: prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le vittime", ha proseguito Alfano.Il governo aveva varato lo scorso agosto il decreto legge contro la violenza di genere che inasprisce le pene, garantisce maggiore protezione alle vittime e mira a evitare che lo stalking sfoci in omicidio. Il ddl contiene nuove aggravanti e nuove misure a tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica. La norma non punta solo sulla repressione, ma prevede anche risorse per finanziare un piano d'azione antiviolenza, una rete di case-rifugio e l'estensione del gratuito patrocinio. Il permesso di soggiorno potrà essere poi rilasciato anche alle donne straniere che subiscono violenza."Il Senato ha convertito in legge il decreto del governo sul femminicidio dopo un intenso e positivolavoro. È un giorno davvero importante!". Così il premier Enrico Letta, su Twitter.
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