venerdì 3 aprile 2015
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Una prima, immediata adesione spontanea all’appello. Il Forum delle associazioni familiari si unisce ai primi firmatari. «Alcune nostre associazioni – spiega Francesco Belletti, presidente del Forum – sono già fortemente impegnate e schierate. Ma la preoccupazione per l’impatto che l’industria dell’azzardo ha sulle famiglie, indebolendole, specialmente quelle già fragili, è sempre stata forte». Dei quattro punti del documento, per il Forum è particolarmente «virtuoso e urgente» il primo, sul contenimento della pubblicità. «Il futuro delle famiglie si costruisce attraverso il lavoro, non con una botta di fortuna come pare far credere, in questo caso, uno Stato che indossa i panni del biscazziere. Sembra di assistere al remake del Paese dei balocchi. Ma le famiglie non intendono fare la fine di Pinocchio». In attesa di adesioni nuove, va registrata la soddisfazione dei primi aderenti. «Il manifesto? Un evento quasi miracoloso» commenta Riccardo Bonacina, presidente dell’associazione Movimento No Slot. In effetti, gli ultimi tre anni avevano visto soggetti impegnati nella lotta all’azzardo, come Consulta antiusura, Mettiamoci in gioco e Movimento No Slot, ingaggiare tra loro polemiche dai toni a volte aspri. Chi era più attento alla 'cura', chi alla lotta sul piano culturale... «Ma incontrarsi – spiega Bonacina, che a queste polemiche non si era sottratto – è sempre foriero di cose sorprendenti. Le ragioni degli altri chiariscono le tue ragioni. E l’appello è un fatto epocale, dopo tre anni in cui ciascuno di noi era andato per la propria strada, facendo emergere le differenze. Ora abbiamo trovato una base di incontro ». E il manifesto? «Quei quattro punti non sono un 'brodino', sono sostanza vera. E il legislatore farà fatica a non tenerne conto». Che possa esserci un’eco anche in Parlamento è convinto anche Ernesto Preziosi (Pd), membro della Commissione Bilancio: «Il testo si fonda su temi tipici della Dottrina sociale della Chiesa, come l’educazione, specialmente delle nuove generazioni, e la tutela della salute». E non potrà non pesare: «In due modi, orientando l’opinione pubblica e facendo pressione su chi rappresenta la società nel Parlamento». Anche Legautonomie e Scuola delle buone pratiche applaudono al Manifesto: «Ne siamo particolarmente felici – dice Angela Fioroni – perché è fondamentale che la lotta sia comune: l’azzardo è una emergenza sociale non ancora percepita in tutta la sua gravità». Tornando ai firmatari, soddisfatto si dimostra anche Carlo Cefaloni  di Slot Mob: «L’appello unitario è un momento importante perché veniamoda percorsi formativi e culturali diversi, con sensibilità diverse. E procedere in sintonia è importante. I nostri quattro punti sono frutto del buon senso. Su di essi, e sull’azzardo in generale, un confronto democratico è più che mai urgente. Finora il tema è stato sottovalutato in Italia e pochi se ne sono accorti. S’è verificata una vera e propria sottrazione di sovranità. Ma, specialmente dopo questo Manifesto che ci vede compatti, la politica non potrà più considerare marginale il tema». Per la Consulta nazionale antiusura, il vicepresidente monsignor Alberto D’Urso dà appuntamento al convegno nazionale del 15-16 maggio a San Giovanni Rotondo, con tutte le fondazioni antiusura italiane, economisti, giuristi e giornalisti: «Unire le forze, fare rete tra di noi e fare prevenzione. Perché camminando separati non si arriva da nessuna parte», ricorda D’Urso, che il dialogo ha fortemente voluto fin dall’inizio. Ben 46 su 100 sono gli strangolati dall’usura per colpa dell’azzardo: «Continuare la lotta all’usura e quindi anche all’azzardo che la genera. E far 'mancare il terreno' sotto i piedi al mondo politico».
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