mercoledì 10 luglio 2013
Sarebbero 23 le persone indagate. Le accuse sono di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
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Il commercialista Marco Iannilli e altre nove persone sono stati arrestati per il crac da 14 milioni di euro dell'Arc Trade srl, una delle società cui venivano subappaltati lavori che Enav affidava inizialmente a Selex Sistemi Integrati spa. Bancarotta, false fatturazioni, riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni sono i reati contestati. Oltre a Iannilli, il dominus cui "deve imputarsi la sistematica spoliazione delle attività patrimoniali" dell'Arc Trade, sono finiti in manette David Romano, formale amministratore della società, e tre parenti del commercialista, i cognati Maurizio Caracciolo e Nicola Gargiulo, e il cugino Roberto Caboni. Finanza e Ros hanno accertato che Enav assegnava commesse, senza alcuna gara pubblica, a Selex S.I., del gruppo Finmeccanica, che poi li sub-appaltava ad altre società, come l'Arc Trade, deputate a costituire, mediante sistemi di sovrafatturazione anche con società off-shore, i fondi neri necessari per remunerare vari soggetti in grado di influire sul processo di affidamento dei lavori stessi. I parenti di Iannilli, che per il gip era soprannominato 'il sole', avrebbero concorso nelle operazioni che hanno portato "deliberatamente al fallimento dell'Arc Trade attraverso un progressivo prosciugamento delle sue risorse finanziarie, impiegate per pagare false fatture emesse da società compiacenti per importi ingentissimi, circa 14 milioni di euro, tanto da determinarne uno stato di insolvenza e la conseguente bancarotta". In manette altre cinque persone che avrebbero costituito società fittizie che hanno emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti dell'Arc Trade allo scopo di svuotarne le casse. Ci sono poi alcuni indagati 'eccellenti', non raggiunti da misura cautelare: tra tutti, Lorenzo Cola, ex consulente esterno di Finmeccanica, e Tommaso Di Lernia, titolare della società Print Sistem. È indagato per bancarotta anche Alessandro Grassi, consulente del lavoro arrestato a febbraio per aver inscenato, fingendosi funzionario del fisco, un falso controllo fiscale proprio nei confronti della Print Sistem, inducendo Di Lernia a pagargli 750mila euro per ottenere un "ammorbidimento" delle verifiche che erano del tutto simulate. Indagata anche la moldava Natalia Vieru. La straniera, d'accordo con Caracciolo, avrebbe costituito una società moldava utilizzata per riciclare circa due milioni di euro sottratti all'Arc Trade attraverso una falsa operazione commerciale. Indagati, infine, i coniugi Angela Grignaffini e Stefano Massimi per aver dato in locazione a Cola un appartamento di proprietà simulando che la locazione fosse con la società fallita, che dunque ne ha sopportato i canoni e le spese di ristrutturazione. L'immobile è nel quartiere Parioli, dove i due coniugi attualmente gestiscono il ristorante "Celestina".
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