sabato 27 luglio 2019
Soprusi, violenze e dispetti anche nei confronti di malati di Alzheimer: in manette operatrici della struttura sorprese da microspie e telecamere installate dalla polizia sul luogo di lavoro
Gli agenti della squadra mobile di Ragusa durante l'operazione che ha portato all'arresto delle tre operatrici

Gli agenti della squadra mobile di Ragusa durante l'operazione che ha portato all'arresto delle tre operatrici

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"Animale, capra, mi fai schifo, pazza, scema". E, ancora: "Cambiati o ti prendo a legnate, se non ti lavi ti prendo a schiaffi, io ti ammazzo". Erano solo alcuni degli insulti rivolti agli anziani, che qualche volta venivano anche presi a schiaffi e spintonati. L'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura di Ragusa parla di "gratuite e inaudite violenze verbali e fisiche". Tre donne, che lavoravano in una Casa di Riposo del capoluogo ibleo sono state arrestate per maltrattamenti. Gli agenti della locale Squadra mobile avevano installato telecamere nascoste e microspie nei locali della struttura per poter registrare i comportamenti del terzetto. Gli ospiti, tra cui diversi malati di Alzheimer, chiedevano aiuto per ore prima di ricevere assistenza e spesso in cambio ricevevano soprusi e dispetti.

Le manette sono scattate stamattina all'alba nei confronti di L.D. 41 anni, M.A.R. di 63 e della 31enne F.D. Dopo l'interrogatorio, nei confronti delle indagate sono stati eseguiti i provvedimenti di custodia cautelare: due di loro sono agli arresti domiciliari, la terza (a carico della quale esistono meno prove) è stata sopposta all'obbligo quotidiano della firma in questura. Mesi fa era arrivata alla polizia una segnalazione "in quanto erano stati notati comportamenti non corrispondenti all'obbligo di assistenza". Qualcuno tra i parenti dei ricoverati aveva sentito le urla delle operatrici e si era insospettito. Così è partita l'indagine, con appostamenti e controlli. Si legge ancora nell'ordinanza del magistrato che "Una donna anziana malata di Alzheimer voleva solo andare in bagno e per tutta risposta l'indomani mattina veniva insultata per aver disturbato il sonno di chi doveva assisterle; due delle indagate, inoltre, commentando tra loro la notte appena trascorsa auguravano la morte della donna perché dava fastidio". Addirittura una delle indagate si è sdraiata sopra un'ospite della Casa di riposo per non farla alzare.

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