sabato 29 settembre 2012
​Si sente "più ottimista che pessimista" il ministro della Giustizia Paola Severino sulla possibilità di condurre in porto il ddl anticorruzione, un provvedimento che ha visto a più riprese accendersi tensioni nella maggioranza e dilatarsi l'iter parlamentare.
Allarme della Corte dei conti: ci saranno resistenze
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"Stiamo arrivando alla meta". Si sente "più ottimista che pessimista" il ministro della Giustizia Paola Severino sulla possibilità di condurre in porto il ddl anticorruzione, un provvedimento che ha visto a più riprese accendersi tensioni nella maggioranza e dilatarsi l'iter parlamentare. Ora un assist arriva dal segretario del Pdl, Angelino Alfano: l'ex Guardasigilli rivendica la paternità del disegno di legge essendone stato il primo firmatario e assicura oggi a chi ha ereditato il provvedimento che il suo partito ne "agevolerà un'approvazione rapida". Parole distensive, che nonbastano certo a placare le richieste di blindare il testo provenienti da altre forze politiche. Il Pd non si fida, teme "tentennamenti", dice il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera Donatella Ferranti. "Le resistenze non vengono dal Pd, siamo pronti a votare la fiducia", rafforza il concetto la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro. Sulla stessa linea l'Udc e anche l'Idv, pur con perplessità sul ddl, preme intal senso.Ma su questo punto, il ministro Severino rimane cauta e non si sbilancia: fermo restando che "il disegno complessivo non si cambia" - ha ribadito parlando a Courmayeur a convegno su riciclaggio e corruzione - per ora si procede con l'esame degli emendamenti e il lavoro in commissione Giustizia del Senato. Da Trieste il presidente della commissione, Filippo Berselli (Pdl) offre rassicurazioni: non ci sarà "nessun ostruzionismo" del Partito delle libertà, entro ottobre il Senato può licenziare il ddl riconsegnandolo alla Camera per il via libera definitivo. Ma alcune modifiche vanno fatte. Perché "il traffico di influenze illecite, così congegnato, non si capisce quali comportamenti vada a punire"; e se la corruzione tra privati non sarà perseguibile a querela "si assicurerà ai pm con smania di protagonismo di aprire indagini a tappeto su società quotate".
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