lunedì 10 settembre 2012
Ha fatto un'affermazione "politica" il pm di Palermo Antonio Ingroia invitando i cittadini a cambiare la classe dirigente. E con il collega Di Matteo avrebbe dovuto "dissociarsi" dal "plateale dissenso" espresso alla Festa del Fatto quotidiano nei confronti del capo dello Stato. ​
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Ha fatto un'affermazione "politica" il pm di Palermo Antonio Ingroia invitando i cittadini a cambiare la classe dirigente. E con il collega Di Matteo avrebbe dovuto "dissociarsi" dal "plateale dissenso" espresso alla Festa del Fatto quotidiano nei confronti del capo dello Stato. Lo dice il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli."Tutti i magistrati, e soprattutto quelli che svolgono indagini delicatissime - sottolinea Sabelli - devono astenersi da comportamenti che possono offuscare la loro immagine di imparzialità, cioè da comportamenti politici". E con il suo invito a cambiare la classe dirigente del Paese, "Ingroia si è spinto a fare un'affermazione che ha oggettivamente un contenuto politico"; con il rischio così di "appannare" la sua immagine di "imparzialità". Ingroia ha anche sbagliato, come pure Di Matteo, ad assistere in silenzio alla "manifestazione plateale di dissenso nei confronti del capo dello Stato", che c'è stata ieri alla Festa del Fatto quotidiano: "In una situazione così un magistrato deve dissociarsi e allontanarsi", aggiunge Sabelli, che invita tutti i magistrati "a evitare sovraesposizioni" e a "non mostrarsi sensibili al consenso della piazza".
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