martedì 14 maggio 2019
Giovedì 16 maggio l'Associazione nazionale lavoratori anziani ricorderà il 70esimo anniversario della fondazione con un convegno al Senato
Il senatore Edoardo Patriarca, presidente nazionale di Anla

Il senatore Edoardo Patriarca, presidente nazionale di Anla

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Giovedì 16 maggio Anla-Associazione nazionale lavoratori anziani ricorderà il 70esimo anniversario della fondazione, avvenuta nell’aprile del 1949 a Milano, con un convegno al Senato. Vi parteciperanno come relatori Ivo Lizzola, docente all’Università di Bergamo, Enrico Giovannini, economista, portavoce AsVis e già ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giampiero Massolo, ambasciatore e presidente di Fincantieri. L’intervento conclusivo sarà del presidente nazionale di Anla, il senatore Edoardo Patriarca.

Ricordare non per celebrare ma per costruire il futuro: questo l’obiettivo del convegno e questo è possibile partendo dalla comprensione delle esigenze attuali delle persone alla luce del tempo che stiamo vivendo per una migliore e concreta azione positiva nella società. Un nuovo umanesimo per una vita in pienezza: questo il titolo del Convegno. Spiega il presidente nazionale di Anla, il senatore Edoardo Patriarca: «Abbiamo chiamato tre amici particolarmente importanti, Lizzola che è un filosofo, Giovannini che è un economista e Massolo che è presidente di una grande industria. Hanno competenze e profili diversi: li abbiamo chiamati a discutere insieme questo tema perché noi abbiamo vissuto gli ultimi due decenni vedendo mettere in discussione i modelli che abbiamo sempre seguito. Abbiamo infatti sentito parlare di globalizzazione, di crisi della definizione della persona, di crisi della comunità, di crisi della democrazia... Allora noi vivremo il 70esimo anniversario dalla fondazione guardando con piacere e orgoglio al percorso finora fatto e provando a disegnare il futuro che abbiamo davanti a noi, un futuro che ha bisogno di persone volontarie come i membri della nostra Associazione, impegnate sul territorio».

L'Anla ha come obiettivo primario la tutela della dignità e degli interessi dei lavoratori anziani, una accresciuta valorizzazione del loro ruolo nell'ambito aziendale e della società civile unitamente alla diffusione dei valori spirituali e sociali del lavoro quali la fedeltà, l'esperienza e la professionalità, e opera per rafforzare i rapporti intergenerazionali e fornire servizi di supporto ai propri tesserati favorendone la socializzazione e l’aggregazione. I campi d'azione riguardano ricerche, studi, convegni, proposte di legge, petizioni popolari, convenzioni di carattere sanitario, assicurativo, finanziario, commerciale e turistico a favore dei soci, azioni di volontariato a favore di anziani soli o disabili e un’ampia gamma di attività di socializzazione e del tempo libero, consulenza fiscale, pensionistica, condominiale. I componenti di Anla sono particolarmente attivi sul territorio nazionale per quanto riguarda il volontariato: dall'Emilia, dove assicurano il trasporto di persone in attesa di dialisi dall’abitazione all’Ospedale di Bologna e viceversa, alle Marche, dove i volontari effettuano attività di clown-animazione presso Rsa e reparti di oncologia pediatrica della regione, dalla Toscana dove i nostri volontari sono attivi nell'ambito culturale con la creazione di premi letterari e mostre, alla Sicilia.

«Abbiamo bisogno di un filosofo, Lizzola, che ci aiuti a capire il futuro che abbiamo davanti per cogliere gli ambiti dove impegnarci, per il bene possibile da realizzare e come agire sul territorio - conclude Patriarca - l'amico Giovannini ci proporrà l'Agenda 2030 dell'Onu che non è solo un elenco di impegni importantissimi ma è anche lista che ci dice cosa sarà la comunità futura, il nostro pianeta; l’intervento dell'ambasciatore Massolo, presidente di Fincantieri, è significativo perché le imprese hanno e continueranno ad avere un ruolo importante. Noi crediamo come Anla che le imprese debbano essere protagoniste di questo nuovo umanesimo: quindi accanto al volontariato è possibile la presenza di imprese che stanno sul mercato e che sanno competere e innovare ma che sono anche capaci di valorizzare le comunità, i propri dipendenti, farsi sentire come risorse sul territorio. Imprese non soltanto produttrici di beni e servizi ma anche di senso e di relazioni».


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