sabato 14 marzo 2015
​​Il cardinale di Milano partecipa all'Andemm al Domm, tradizionale marcia delle scuole cattoliche, sottolinea i passi in avanti fatti dal governo e mette l'accento sulla libertà di educare. (Enrico Lenzi)
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Liberi di educare. Ma anche poter dar vita a scuole libere, «dove i soggetti che sanno fare scuola, ricevendo l'accredito dello Stato possono effettivamente fare scuola». Il tutto per superare «l’attuale pluralismo scolastico dentro l’unica scuola di Stato» e «approdare a un pluralismo di scuole libere». L’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, parla alla platea dei partecipanti dell’Andemm al Domm («Andiamo al Duomo»), la tradizionale marcia della scuola cattolica ambrosiana, giunta alla sua 33ª edizione.

«Occorre riconoscere i passi in avanti che fino ad oggi sono stati compiuti, fino a giungere all'affermazione del concetto di scuola paritaria», spiega il cardinale Scola. «Educazione infatti è affare di libertà. Vogliamo crescere come uomini e donne liberi». L’evento giunge all'indomani del varo da parte del governo della riforma della buona scuola, nella quale si trovano anche gli sgravi fiscali per le rette. È uno dei passi a cui fa riferimento Scola, che ribadisce con forza che "è ingiusto che oggi le famiglie con i figli alla scuola paritaria paghino due volte: con le tasse prima e le rette poi". Ma la vera sfida, per il cardinale di Milano, è "passare dal pluralismo all'interno dell'unica scuola di Stato a una pluralità di scuole libere". Passaggio importante, che presuppone la creazione di scuole libere». Un pluralismo più ampio offerto a tutti, così come la battaglia condotta in questi anni per la libertà di scelta in campo educativo. «Qui non chiediamo qualcosa solo per noi - ha aggiunto il cardinale di Milano -, non abbiamo interessi privati, chiediamo un passo decisivo verso la scuola libera per il bene del Paese intero». Infine il cardinale Scola ha assegnato un compito ai docenti, ai dirigenti, alle famiglie e a tutto il mondo della scuola paritaria: «Ogni giorno occorre impegnarsi con serietà, attenzione allo studio, alla condivisione, all'espressione di un giudizio sulla realtà per creare realmente una scuola di uomini liberi. Se non compiamo con serietà questo sforzo quotidianamente il nostro progetto rimarrà idea teorica, sulla carta».

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