giovedì 14 ottobre 2021
A Firenze ieri è finita l’agonia di Tiziana, schiacciata da una bancale un mese fa. Mentre in Italia hanno perso la vita altri 3 lavoratori e due sono finiti in ospedale in prognosi riservata
Lavoratori protestano contro le morti sul lavoro, chiedono maggiore sicurezza e più controlli

Lavoratori protestano contro le morti sul lavoro, chiedono maggiore sicurezza e più controlli - Ansa foto di archivio

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Ancora morti sul lavoro: la strage continua. Ieri è stata un’altra giornata nera, con quattro vittime in appena 24 ore e due feriti gravi. Tutte tragedie evitabili, forse.

In mattinata Antonello Lupo, un operaio 53enne impegnato nel turno di notte è stato rinvenuto esanime a terra in un’azienda che produce pannelli e pareti di compensato a Coniolo Monferrato, nell’Alessandrino: l’uomo, originario di Vercelli, sarebbe precipitato da una passerella mobile mentre eseguiva lavori di manutenzione. Avrebbe perso l’equilibrio, probabilmente a causa di un malore improvviso, e dopo un volo di tre metri è caduto al suolo battendo la testa.

E, sempre ieri, un altro lavoratore, Nazif Ajdarovsky, 48 anni, di origini macedoni, è rimasto vittima di un incidente mortale in un cantiere di Caerano San Marco, a Pieve del Grappa, provincia di Treviso: è stato travolto da un pesante pannello metallico durante la costruzione di un muretto interrato alla quale partecipavano anche altre persone, che nulla hanno potuto fare, però, per salvarlo.

Nel pomeriggio di martedì, invece, a Messina, un operaio di una ditta di costruzioni, Salvatore Ada di 55 anni, ha perso la vita nel cantiere del Viadotto Ritiro, sulla tangenziale dell’Autostrada A20 Messina-Palermo: si trovava in un’area di stoccaggio esterna per caricare su un camion delle barriere di cemento che gli sono cadute addosso. Si trattava, a quanto pare, di lavoro straordinario, che Salvatore svolgeva «per arrotondare lo stipendio e poter sostenere la famiglia» ha dichiarato in una nota la Uil della Sicilia, il sindacato del quale la vittima era uno storico militante.

E ha cessato di vivere all’ospedale Careggi di Firenze dove era ricoverata in coma profondo da oltre un mese, Tiziana Bruschi, 58 anni, rimasta schiacciata il 2 settembre scorso da un bancale carico di materiale plastico caduto da un’altezza di tre metri nel magazzino della ditta di Scandicci dove era impiegata. La procura indaga per omicidio colposo, indagato per ora solo il titolare dell’azienda ma non è escluso che ci saranno altri avvisi di garanzia. Nell’ultimo post sui social, prima dell’incidente, Tiziana aveva scritto un commovente atto d’amore per i suoi cari: «Per la mia famiglia sarei disposta anche a dare la vita».

Ed è intubato nel reparto Rianimazione dell’ospedale di Udine, l’autotrasportatore di 50 anni di origini straniere che ieri alle 15 nella zona produttiva di Cividale del Friuli è caduto rovinosamente dal proprio tir riportando un gravissimo trauma cranico. A Cavenago d’Adda, nel Lodigiano, un operaio di 51 anni è stato colpito dal pianale di un macchinario all’interno di una ditta di marmi. Ora è in prognosi riservata al Policlinico San Matteo di Pavia con trauma toracico e varie fratture.

«Stiamo assistendo ad una strage quotidiana indegna di un paese civile e quello che ci indigna ancor di più è che oggi si muore con le stesse modalità di cinquant’anni fa come dimostrano le dinamiche degli incidenti» ha dichiarato, dopo gli ultimi tragici eventi, il presidente nazionale dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, Zoello Forni.




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