venerdì 24 aprile 2020
Lieve risalita dei nuovi contagi in termini assoluti, 3.021 (martedì 2.729, mercoledì 3.370 e ieri 2.646)
Un'immagine dell'ospedale San Paolo di Civitavecchia

Un'immagine dell'ospedale San Paolo di Civitavecchia - Ansa

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Continuano a scendere gli attualmente positivi (meno 321 rispetto a ieri), quinto giorno consecutivo. A fronte però di una lieve risalita dei nuovi contagi in termini assoluti, 3.021 (martedì 2.729, mercoledì 3.370 e ieri 2.646), cioè “al lordo” di decessi e guariti. E proprio quest’ultimo sarà il numero da tenere d’occhio nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: cioè la cifra che se dovesse alzarsi troppo, provocherebbe un nuovo lockdown, locale o nazionale. Anche se per adesso l'R-0 (l'indice di trasmissibilità) è sceso e resta fra 0,2 e 0,7 a seconda delle Regioni, quindi abbastanza confortevolmente sotto l''1", soglia oltre la quale ripartirebbe il peggio.

Ma vediamo le cifre quotidiane fornite dalla Protezione civile. Il numero dei morti scende di un soffio, 420 (sabato 482, domenica 433, lunedì 454, martedì 534, mercoledì 437 e ieri 464), restando alto e portando il totale a 25.969.

Il totale degli attuali positivi accertati in Italia dunque cala, ancora, a 106.527 (martedì 107.709,mercoledì 107.699 e ieri 106.848). I ricoverati nelle terapie intensive scendono a 2.173 (lunedì 2.537, martedì 2.471, mercoledì 2.384 e ieri 2.267). Sono ricoverate in reparti ordinari 22.068 persone (mercoledì 24.134 e ieri 22.871), altra conferma di un calo. Mentre si trovano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi 82.206 persone (più 510 rispetto ieri), 77% degli attuali positivi (76% ieri). Infine, i guariti sono 2.922 (martedì 2.733, mercoledì 2.943 e ieri 3.033), portando il numero complessivo dall’inizio della pandemia a 60.498.

Capitolo Lombardia. Il più delicato e che resta tale. Oggi 1.091 nuovi contagi (ieri 1.073), 166 morti (ieri 200) ed è soprattutto Milano a preoccupare: i nuovi casi in città sono 246 e 412 in provincia, praticamente raddoppiati rispetto a ieri (rispettivamente 105 e 277). Certo è che nel nostro Paese, dal punto di vista di contagi e morti, da una parte la Lombardia e dall’altra il resto. Basta fare due conti per capire quanto sia drammatica la situazione regionale: il 23 marzo la Lombardia contava il 45% dei casi totali dall’inizio della pandemia in Italia e il 62% di tutti i decessi. Un mese dopo, la Lombardia conta il 37% dei casi totali dall’inizio e oltre la metà (quasi il 51%) di tutti i decessi. E basti pensare, infine, che gli attuali positivi accertati in Lombardia sono 34.368 e nel resto del Paese 72.156.

Prooprio le altre Regioni, vedono nel dettaglio 15.391 in Piemonte attualmente postivi, 12.509 in Emilia Romagna, 9.679 in Veneto, 6.133 in Toscana, 3.437 in Liguria, 3.273 nelle Marche, 4.492 nel Lazio, 2.943 in Campania, 1.827 nella Provincia autonoma di Trento, 2.933 in Puglia, 1.320 in Friuli Venezia Giulia, 2.320 in Sicilia, 2.079 in Abruzzo, 1.093 nella Provincia autonoma di Bolzano, 322 in Umbria, 804 in Sardegna, 821 in Calabria, 354 in Valle d’Aosta, 229 in Basilicata e 200 in Molise.




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