mercoledì 17 agosto 2016
​Lanciata dalle pagine di Avvenire, raccoglie consensi l'idea del consigliere di amministrazione Rai Paolo Messa. Angela Calvini 
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"Vorrei suggerire di intitolare ad Ettore Bernabei la Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia». La proposta di Paolo Messa, consigliere di amministrazione della Rai, lanciata oggi da un’intervista sulle pagine di Avvenire, trova il sostegno di istituzioni e addetti ai lavori che condividono l’idea di titolare all’ex direttore generale della Rai, scomparso pochi giorni fa, la scuola che forma i giornalisti del servizio pubblico. «Si tratterebbe – aveva detto Messa – di un modo per tenere vivo il legame fra i giovani e la Rai anche perché, come ha insegnato lo stesso Bernabei, non si può fare buon giornalismo senza etica».  
«È una bellissima idea» ci risponde entusiasta il senatore Sergio Zavoli, già presidente della Rai. «Io sono andato a fare diverse lezioni con gli studenti della scuola. Li ho trovati particolarmente interessati al tema dell’etica». Per Zavoli tutto questo coincide con le idee di Bernabei: «L’ho sempre sentito vicino sul tema della qualità del pensiero trasferito con onestà e trasparenza». Dalla Scuola di Perugia sono usciti, fra gli altri, i giornalisti Giovanni Floris, Antonio Preziosi e l’attuale presidente della Rai Monica Maggioni. «Sul valore dell’opera di Ettore Bernabei mi pare che finalmente l’Italia si esprima unanimemente ma, perché questo possa durare più a lungo della fase di commemorazione, mi pare giusto condividere la proposta del collega Paolo Messa di intestare la Scuola di Perugia a Bernabei», aggiunge un altro consigliere Rai, Guelfo Guelfi, cui fa eco il consigliere Franco Siddi: «Intitolare l’Istituto a Bernabei, figura di giornalista e di intellettuale potatore di valori alti della professione e della cultura dei media avrebbe un senso profondo in una prospettiva di sviluppo verso un Centro di alta formazione della Scuola di Perugia». E per Pierferdinando Casini, ex presidente della Camera, questa scelta «sarebbe motivo di orgoglio per la Rai. Per la visione del futuro, non per ricordo del passato».
 
«Condivido e sostengo la proposta», aggiunge Salvatore Margiotta, componente della Vigilanza Rai per il quale spetta ai giovani preservare "il patrimonio educativo e culturale di Bernabei, facendosi gelosi custodi degli insegnamenti di un uomo e di un professionista responsabile e lungimirante, capace di innovare e soprattutto di dare una qualità eccellente al servizio pubblico radiotelevisivo». E sarebbe appunto un modo per sottolineare "l'importanza di formare i giovani giornalisti all’idea del pluralismo dell’informazione», concorda il presidente del gruppo Misto alla Camera e componente della Vigilanza Pino Pisicchio, che trova sulla stessa linea d’onda anche Gianfranco Sammarco (Ncd-Ap). Insomma, per rendere omaggio a quello che l'Osservatore Romano ieri descriveva come "un cristiano autentico" e "appassionato di Dio e del tempo in cui ha vissuto", ora mancherebbe solo un tassello. 
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