mercoledì 19 novembre 2014
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Per anni è stato impiegato per proteggere le case dal calore, isolare caldaie, costruire i freni delle auto, potenziare vernici. Ma l'amianto, e le fibre da cui è composto è un killer che non perdona ed è direttamente collegato all'insorgenza del tumore del polmone. A dimostrarlo per la prima volta, negli anni Sessanta, fu lo scienziato statunitense Irving Selikoff, pioniere nel settore della Medicina del lavoro tanto che, nel 1966, fondò la prima divisione ospedaliera in Usa dedicata a questo ambito presso il Mount Sinai Hospital di Manhattan. L'amianto, o asbesto, è formato da sottilissime fibre di silicio. Ha la caratteristica di resistere molto bene al fuoco, a temperature elevate e agli acidi e per questo è stato impiegato a lungo come isolante nell'industria e nelle costruzioni, in pannelli o nella ricopertura di tubi. Le minime dimensioni delle fibre favoriscono però la loro dispersione nell'aria e l'inalazione fino nei polmoni, dove si fissano, provocando innanzitutto una malattia nota come asbestosi, che è stata la prima malattia professionale ufficialmente riconosciuta in Italia. Successivamente è stato dimostrato che l'amianto è responsabile anche di tumori al polmone, essendone la causa principale fra quelle dovute a motivi di lavoro. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, già poche fibre di amianto per metro cubo d'aria possono provocare un caso di tumore alla pleura per 100mila persone l'anno. In alcuni edifici italiani è stata riscontrata una concentrazione di 10mila fibre per metro cubo. Selikoff, morto nel 1992, effettuò negli anni Sessanta un imponente studio su un campione di 17.800 lavoratori, confermando la sua convinzione che l'esposizione all'amianto potesse causare il cancro. Lo scienziato evidenziò che le persone che lavoravano a contatto con l'asbesto anche per un periodo inferiore a una settimana riportavano segni a livello polmonare fino a 30 anni dopo. Gli studi dello scienziato furono infine considerati dalle istituzioni. Nel 1970 l'Occupational Safety and Health Administration impose limiti di esposizione per i lavoratori e nel 1989 l'Environmental Protection Administration emanò nuove norme per il graduale arresto della produzione di prodotti con asbesto. Le prove scientifiche fornite da Selikoff aprirono anche la via alle prime cause legali per malattie attribuite all'esposizione all'amianto sul lavoro. Gli studi sulla correlazione tra amianto e cancro al polmone, fruttarono a Selikoff premi e riconoscimenti dalla American Public Health Association, la New York Academy of Sciences e la American Cancer Society. Fuori legge in Italia dal 1992, l'amianto è stato però largamente utilizzato fino agli anni '80 per produrre la miscela cemento-amianto (Eternit). Un nemico silente che ha causato 3mila morti ogni anno in Italia. Una sola fibra di amianto, infatti, è 1.300 volte più sottile di un capello e penetrando nei polmoni, può causare tumori devastanti. Un tragico trend con un picco di vittime fino al 2015, quando la curva epidemiologica comincerà a ridursi.
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