lunedì 13 giugno 2016
​A Ivrea la requisitoria dei pm nel processo per 13 morti sospette all'Olivetti. Per l'accusa non avrebbe effettuato controlli e bonifiche necessarie a tutelare la salute dei dipendenti.
Amianto, chiesti sei anni per De Benedetti
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Sei anni e 8 mesi per Carlo De Benedetti, 6 anni e 4 mesi per il fratello Franco, 3 anni e 6 mesi per Corrado Passera. Per Roberto Colaninno, invece, l'assoluzione "perché il fatto non sussiste". Sono alcune delle richieste di pena avanzate dai pubblici ministeri Laura Longo e Francesca Traverso nel processo per le 13 morti da amianto avvenute negli stabilimenti Olivetti, in corso di svolgimento a Ivrea. Tra queste Carlo e Franco De Benedetti, che insieme a Corrado Passera sono accusati di omicidio colposo in concorso. Roberto Colaninno, attuale presidente di Piaggio, è invece accusato di lesioni colpose.  Il processo, in corso a Ivrea, per le morti che sarebbero state causate dall'esposizione all'amianto, si è aperto questa mattina con la richiesta (poi accolta) di stralcio della posizione dell'imputata Maria Luisa Ravera (direttrice servizio ecologia e ambiente in Olivetti) per gravi motivi di salute. L'udienza è caratterizzata dalla requisitoria dell'accusa, rappresentata dai pm Laura Longo e Francesca Traverso che hanno concentrato la loro requisitoria sul talco contaminato da tremolite d'amianto che - ha sottolineato il pm Longo - è stato "sostituito con grave ritardo, soltanto 5 anni dopo". Traverso ha, invece, ripercorso le tappe relative alle strutture contaminate, dalle mense Ico, bonificate soltanto nel 2001 - ha sostenuto - e il capannone di San Bernardo, considerato uno dei siti più inquinati d'Italia. Per i due pm la responsabilità dei ritardi è della Olivetti e "i controlli e le monitorazioni arrivarono soltanto da input esterni e dai lavoratori".
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