mercoledì 23 aprile 2014
​Approvata in Senato all'unanimità la proposta di De Biasi (Pd) per incrementare i Lea. In Italia i malati sono quasi mezzo milione.
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Approvata all'unanimità in Senato la mozione presentata a prima firma da Emilia De Biasi (PD) sulla cura dei malati di Alzheimer. Fra gli obiettivi indicato c'è quello di aggiornare i Lea, i livelli essenziali di assistenza. "Da un'indagine mondiale risulta che le malattie legate all'Alzheimer fanno più paura del cancro. Le persone sono particolarmente spaventate da una patologia che nei prossimi anni vedrà un raddoppio dei casi in tutto il mondo e non soltanto a causa dell'invecchiamento della popolazione, infatti l'Alzheimer colpisce anche persone al di sotto dei 50 anni. Questo riguarda molto da vicino il nostro Paese" ha detto De Biasi, presidente della Commissione Sanità del Senato, illustrando nell'aula di Palazzo Madama la mozione. In Italia si stima che siano circa 492 mila le persone affette da questa malattia neuro-degenerativa. Al centro della mozione la necessità di inserire il malato in un contesto sociale per evitare il peggioramento della malattia e al tempo stesso sostenere le famiglie. E' molto importante infatti che l'intervento non sia esclusivamente all'interno del nucleo familiare ma anche in un centro diurno, un luogo in cui il paziente possa ricevere dall'esterno uno stimolo continuo che è una delle modalità di cura e di sostegno più importanti che vi siano oggi. Da qui la richiesta di inserire l'Alzheimer nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e che vi sia la possibilità di intervento da parte del Ssn in modo specifico che possa rendere precoce e tempestiva la diagnosi. De Biasi ha sottolineato che "non si deve avere vergogna, non si deve avere paura di parlare" di questa malattia. È, invece, "una questione che dovrebbe entrare a pieno titolo nel dibattito pubblico. È un tema sensibile perché attraversa la vita delle persone e non per l'imbarazzo sociale che può portare".
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