mercoledì 11 maggio 2016
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TORINO Conferenza episcopale e Ufficio scolastico regionale del Piemonte hanno siglato il protocollo d’intesa sull’alternanza scuola-lavoro. Un atto che ha avuto una premessa proprio a Novara, un mese fa, quando il vescovo Franco Giulio Brambilla e lo stesso direttore dell’Ufficio Fabrizio Manca, avevano lanciato il desiderio che tutti i vescovi prendessero parte all’iniziativa pilota della diocesi gaudenziana. Così è stato, con la firma avvenuta lunedì mattina a Torino, alla presenza di Manca e dell’arcivescovo Cesare Nosiglia. «L’alternanza scuola lavoro – è stato spiegato – comporta che tutti gli studenti delle terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado debbano obbligatoriamente svolgere un percorso didattico co-progettato della durata di almeno 200 ore per i licei e 400 ore per istituti tecnici e professionali. Da qui l’idea, accolta dalla Conferenza episcopale piemontese, di dar vita a una collaborazione sistematica con le strutture che fanno capo agli enti ecclesiastici del territorio, le quali offriranno agli studenti l’opportunità di fare esperienze concrete di lavoro e apprendimento nell’ambito di una vasta gamma di servizi rivolti al sociale». Numerosi gli ambiti, dalla gestione e cura del patrimonio storico, artistico, culturale delle diocesi alle attività educative, ricreative, assistenziali. «L’alternanza scuola lavoro – ha detto Nosiglia – si inserisce in un cammino che le diocesi piemontesi compiono da tempo. Il protocollo rappresenta l’apertura di nuove prospettive per i ragazzi, che vengono a conoscere realtà e mondi che possono diventare futuri sbocchi professionali». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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