giovedì 16 marzo 2017
Lorenzin: colpa del numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione. Il pediatra: è una malattia pericolosa, in un caso su mille dà encefalite
Allarme morbillo: +230% di casi da inizio anno
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Il Ministero lancia l'allarme: da gennaio sono già stati registrati 700 casi di morbillo, un incremento di oltre il 230% rispetto a un anno fa - in cui si erano verificati 220 casi. La maggior parte dei casi sono stati segnalati in Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. I più colpiti hanno un’età compresa fra i 15-39 anni.

Il forte aumento, punta il dito il ministro Beatrice Lorenzin, «è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate». «Il Ministero – aggiunge – attiverà ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale». L’obiettivo è riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni.

«La situazione è estremamente preoccupante – commenta Alberto Villani, che dirige il reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma e Presidente della Società italiana di pediatria – solo nel nostro ospedale abbiamo diversi bambini sotto l’anno di età ricoverati per il morbillo, e abbiamo avuto addirittura dei lattanti contagiati magari dal fratellino. C’è stato già anche un caso di panencefalite sclerosante, una delle complicanze più gravi della malattia». La responsabilità, sottolinea Villani, è del calo delle vaccinazioni. «Con questo atteggiamento nei confronti delle vaccinazioni mettiamo a rischio soprattutto i più piccoli, quelli che non hanno l’età o non possono vaccinarsi – conclude – Il morbillo è una malattia pericolosa, in un caso su mille dà encefalite, in uno su diecimila porta alla morte. Le Regioni devono interrogarsi sulle proprie responsabilità, e sbrigarsi a mettere in atto il piano vaccinale».

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