giovedì 4 aprile 2013
Per il coordinamento tecnico-scientifico la struttura si appoggerà al Dipartimento delle politiche antidroga, un software per contare i pazienti in cura presso strutture pubbliche. Il monitoraggio per contenere fenomeno e patologia affidato all’Agenzia delle dogane e dei monopoli. VAI AL DOSSIER
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Avrà il compito «di valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave». L’istituzione dell’<+corsivo>Osservatorio sui rischi di dipendenza da gioco<+tondo> è insieme una conquista e una sconfitta. Perché, finalmente, un ente pubblico di alto profilo si occuperà di monitorare le ludopatie. Allo stesso tempo, la nascita dell’Osservatorio conferma che il "gioco legale" non è affatto privo di rischi.Presidente ne è il vicedirettore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Luigi Magistro, con il supporto per il coordinamento tecnico scientifico del capo del Dipartimento delle politiche antidroga, Giovanni Serpelloni, in rappresentanza anche del Ministero dell’Economia.A parlare di emergenza è il neopresidente dell’Osservatorio, che parla di «primo importante passo che consentirà alle istituzioni e alle organizzazioni nazionali competenti coinvolte – ha detto Magistro – di fornire una risposta concreta all’emergenza di un fenomeno rilevante nel contesto sociale del nostro Paese, canalizzandolo all’interno di un percorso virtuoso e di tutela dei soggetti più a rischio». La struttura viene istituita presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. «Siamo soddisfatti dell’attivazione dell’Osservatorio – ha commentato proprio Serpelloni – perché il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo patologico è un aspetto che sta incidendo in maniera significativa nello sviluppo di una nuova malattia sociale». Anche per questo è stato «messo a punto e diffuso un nuovo software gratuito, predisposto da questo Dipartimento, presso i Sert per la raccolta e l’elaborazione automatica e in tempo reale dei dati, molto carenti in questo momento, sui giocatori patologici che sono in carico alle strutture sanitarie pubbliche». Ciò permetterà di quantificare la dimensione del problema «da affrontare – osserva Serpelloni – sia in termini di cura e riabilitazione ma anche di prevenzione».L’Osservatorio è composto da esperti individuati dai Ministeri della Salute, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dello Sviluppo Economico, nonché da esponenti delle associazioni rappresentative delle famiglie e dei giovani e da rappresentanti dei comuni.«Saluto con favore la nascita dell’Osservatorio», ha detto Raffaele Curcio, presidente della Sapar, l’associazione nazionale che rappresenta e tutela circa 1.500 fra aziende di gestione e costruzione di apparecchi da intrattenimento.«Solo conoscendo e affrontando questo problema anche dal punto di vista tecnico scientifico – ha osservato Magistro – saremo in grado di ricondurlo nelle sue reali dimensioni e quindi di combatterlo e prevenirlo con efficacia».
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