venerdì 16 luglio 2010
Il ministro della Giustizia, commentando il coinvolgimento di alcuni magistrati nell'inchiesta sull'eolico in Sardegna sottolinea: «Il sistema-giustizia ha dentro di sè tutti gli anticorpi per reagire».
- Bufera sui giudici coinvolti. Marra trasferito
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«Abbiamo una certezza: che il sistema-giustizia ha dentro di sè tutti gli anticorpi per reagire». Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, sull'inchiesta P3 e il coinvolgimento di magistrati. «Non si può fare di tutta un'erba un fascio e non si può dare la caccia alle streghe», aggiunge. Parlando a Bruxelles, a margine al Consiglio Giustizia della Ue, Alfano premette che non intende commentare un'inchiesta in corso. «Ciascuno faccia il proprio dovere - ammonisce - Sia dal punto di vista inquirente che dal punto di vista di chi è chiamato a difendersi».ll Guardasigilli esclude in maniera categorica che la tenuta del governo si a rischio. «Perchè dovrebbe? Ho letto ipotesi di cambiamenti di governo, di governi di transizione», dice Alfano, sottolineando come nel nostro paese siano «difficili da accettare le regole delle democrazie occidentali, che chi vince le elezioni governa, chi non vince le elezioni non può governare».«Nel nostro paese -continua il responsabile della Giustizia - si confondono la politica e la democrazia con i videogame, ma non è un gioco per cui hai un telecomando e cambi». Il governo italiano, rivendica Alfano, ha vinto le elezioni nel 2008, le europee nel 2009 e le regionali nel 2010, è sempre stato confermato dagli italiani e «continuerà a governare nella certezza che gli italiani hanno che a presiedere questo governo c'è Berlusconi, che sta bene di suo e non ha certo bisogno di mettersi in tasca i soldi della politica, anzi ci ha rimesso».
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