martedì 5 maggio 2015
41 associazioni, dal Movimento per la Vita all'Agesc, hanno consegnato al Qurinale 180mila firme alla loro petizione per fermare l'«infiltrazione sempre più pesante dell'ideologia gender nelle scuole».
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Sono state consegnate al Quirinale le 180mila firme raccolte dalla petizione sull'«educazione affettiva e sessuale nelle scuole», una iniziativa promossa e animata da 41 associazioni cattoliche che punta a rilanciare l’azione educativa per arginare teorie che nulla hanno a che fare con l’esperienza dei ragazzi e le finalità della scuola. Con la petizione la rete di associazioni ha così dato voce agli italiani preoccupati per «un'infiltrazione sempre più pesante dell'ideologia gender nelle scuole di ogni ordine e grado», come si legge in una nota degli organizzatori dell’iniziativa popolare. Il testo, affidato agli uffici della Presidenza chiedono al Capo dello Stato, chiede al presidente Sergio Mattarella di «intervenire, con la sua autorità giuridica e morale, presso gli organi competenti, affinché vengano presi i provvedimenti idonei» perché «venga rispettato il ruolo della famiglia nell'educazione all'affettività e alla sessualità e la sua definizione costituzionale di "famiglia come società naturale fondata sul matrimonio"» e insieme «si educhi a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e si educhi al rispetto del corpo altrui ed al rispetto dei tempi della propria maturazione sessuale ed affettiva». Per Age, Agesc, Giuristi per la vita, Movimento per la vita, Provita Onlus, che hanno promosso la raccolta di firme appoggiate da numerose altre sigle associative, «gli studenti dovrebbero poter trovare nella scuola, non ideologie destabilizzanti, ma un ambiente capace di assicurare uno sviluppo sano della personalità. E nulla dovrebbe essere fatto senza l'assenso e contro la volontà delle famiglie che restano le prime responsabili dell'educazione dei figli». Nei prossimi giorni le stesse firme saranno consegnate al presidente del Consiglio Renzi e al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

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