lunedì 6 aprile 2020
Fondazione Fontana e Saint Martin hanno attivato il comitato di crisi e avviato da subito nelle proprie strutture i comportamenti anti-contagio. Messaggio di solidarietà al nostro Paese
un'immagine della comunità dove opera l'organizzazione Saint Martin in Kenya

un'immagine della comunità dove opera l'organizzazione Saint Martin in Kenya - Fondazione Fontana onlus

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Profilassi anti-coronavirus e distanziamento sociale. Sono questi gli interventi attivati in Kenya dalla Fondazione Fontana, che si è subito attivata per condividere le informazioni e la profilassi anti-coronavirus con l’organizzazione cattolica Saint Martin, operativa appunto da vent’anni a Nyahruru (Kenya). Grazie al contatto costante con amici e partner padovani si è potuto adottare con tempestività nelle strutture locali tutte le precauzioni necessarie per tenere lontano il contagio. I bambini e le persone sieropositive sono state messe al sicuro, e l’organizzazione Saint Martin è stata una delle prime realtà ad accogliere a diffondere il distanziamento sociale necessario per preservare la salute nelle aree abitate da persone con disagi fisici e psichici particolarmente esposte.

Il primo caso di coronavirus in Kenya è stato registrato il 12 marzo, «era solo una questione di tempo – spiega Pierino Martinelli, direttore di Fondazione Fontana e a capo di FaRete, che raccoglie decine di realtà attive nel mondo del volontariato tra Veneto e Trentino Alto Adige – Nessuno poteva seriamente pensare che la mancanza di casi ufficialmente riconosciuti in tutta l’Africa fosse un segnale rassicurante». Per questo da quel giorno la collaborazione tra Fondazione Fontana e i suoi partner nel Paese ha fatto un salto di qualità. «Si è costituito immediatamente un comitato di crisi che si riunisce virtualmente tramite Internet. È stato subito chiesto di bloccare ogni contatto e di isolare le persone sieropositive: niente strette di mano e distanziamento dall’altro di almeno un metro – continua – in questo senso il motto “only through community” del Saint Martin è stato trasformato in una realtà operativa».

Nei giorni scorsi il Saint Martin ha anche inviato una lettera agli amici italiani: «Crediamo nella capacità del popolo italiano di uscire da questa pandemia più unito e più forte. In questi giorni difficili l’Italia ha condiviso con il mondo informazioni preziosissime dalle quali continuiamo a trarre una grande quantità di conoscenze e lezioni sulla gestione della situazione, siamo convinti che presto una nuova alba sorgerà, siete nei nostri pensieri in questo momento difficile e nei tempi che verranno».

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