venerdì 12 aprile 2019
L'uomo, un 46enne con precedenti per droga, è stato affiancato da due persone in scooter che gli hanno sparato alla testa. Ora è in ospedale in pericolo di vita
I rilievi sul luogo della sparatoria (Alberto Cattaneo/Fotogramma)

I rilievi sul luogo della sparatoria (Alberto Cattaneo/Fotogramma)

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Chi ha sparato voleva uccidere e non ha scelto un posto a caso. In via Cadore, a pochi passi dal civico 48 dove è avvenuto l'agguato, vive la madre di Enzo Anghinelli, il pregiudicato 46enne che questa mattina a Milano è stato ferito alla testa da un colpo di pistola esploso da due uomini vestiti di scuro in sella a uno scooter di grossa cilindrata. Una scena da Gomorra in una via residenziale a due passi dal Tribunale.

Gli aggressori conoscevano le abitudini del loro bersaglio, il cui ultimo domicilio è a un chilometro di distanza. Hanno seguito la sua Ford Focus e al semaforo rosso hanno scaricato almeno 5 colpi contro il finestrino chiuso del guidatore. Uno soltanto lo ha centrato al volto, è entrato dallo zigomo sinistro dall'alto verso il basso ed è uscito dall'altra parte squarciandogli la guancia. L'uomo è rimasto immobile nella vettura, non ha mai perso conoscenza. Gli spari hanno rotto la quiete di una strada che alle 8, nonostante il traffico sostenuto, stava ancora sonnecchiando.

"Ho sentito 4 esplosioni e poi altre 2, mi sono affacciato, qualcuno ha chiesto l'intervento di un medico e mi sono precipitato giù", ha raccontato alla Squadra mobile il primo soccorritore, un dottore che ieri ha trascorso la notte da amici che vivono in un palazzo antistante. "Ho solo controllato che respirasse, le sue condizioni non mi hanno permesso di fare altro, ho atteso l'ambulanza". Anghinelli è stato operato, è in condizioni gravi e il suo quadro clinico è ritenuto ancora instabile: i medici del Policlinico non si sbilanciano con una prognosi.

Ci sono meno dubbi sull'ambiente in cui è maturato questo agguato, spinto probabilmente da un debito di droga secondo le ipotesi degli investigatori coordinati dal pm Leonardo Lesti. Il 46enne nel novembre 2007 era stato arrestato dai carabinieri assieme ad altre tre persone davanti a un autonoleggio a Milano. In quell'occasione i militari sequestrarono 26 chili di cocaina pura al 90% che sarebbero finiti nelle discoteche milanesi per l'imminente periodo natalizio. Anghinelli tentò di disfarsi di due panetti da un chilo che aveva nella giacca, durante la perquisizione dell'autonoleggio vennero recuperati in tutto 26 chili di cocaina.

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