martedì 5 aprile 2016
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Milano. Primo pomeriggio di domenica. Al tavolo di un bar d’angolo vicino al Tribunale una coppia di distinti signori conversa amabilmente. Non sospettano d’essere stati pedinati e spiati. Lui, Marcello Musso, pm nei processi dell’acido, è volto troppo noto per sorprendersi di qualche sguardo di troppo. Lei è Annamaria Fiorillo, sostituto procuratore dei minori. Consumato lo spuntino, risalgono in Procura. Lui le stampa il faldone dell’ultimo processo che ha condannato Boettcher a 23 anni. Lei dovrebbe utilizzarlo per sottrarre ad Alex e Martina Levato il figlio che ora sembrano contendersi. L’operazione dura più di tre ore. Alla fine Musso infila i documenti in una busta e sorreggendo il pacco pesante riaccompagna la Fiorillo alla metro di San Babila. Mancano 15 minuti alle 18, i sui pedinatori lo stanno ancora spiando. Glielo scrivono nella lettera che, tornato a casa, Musso alle 21 trova nella cassetta della posta. Solo nome e cognome, a mano e in stampatello, sulla busta bianca. Due fogli all’interno. Il primo, stralcio in fotocopia di una intervista, in cui il pm accenna al suo impegno nell’ultimo processo: «Attento bbugiardo», il commento, con doppia 'b', uno degli errori voluti che infarciscono anche le cinquanta parole dell’altro mezzo foglio che è la lettera vera e propria. Una lettera da mafiosi, scritta al computer, che compendia e mischia l’ultima storia giudiziaria del pm Musso: «Ti piace vedere gente portata in manette...ai cristiani ( i puntini sono nostri) chiedi di aiutarti a trovare il ragazzo scappato per forza che lai di mira di quarto». Il riferimento è al processo 'Pavone', 40 condanne per traffico di droga a Quarto Oggiaro. E alla boccaccesca evasione di Francesco Castriotta, cui restano 21 anni da scontare. Di seguito,senza punteggiatura: «poi dai le borse di carta alla fiorilla Ti mischi anche nel bambino rippeti che sei orgoglioso discrazie degli altri e vai a fare appello ma stai attento Acido c’é anche per te Ttento molto attento che vedi che abiti dove lo sappiamo ». Dopo una notte difficile, la prima comunicazione é per Alberto Nobili, il collega che eseguì i primi interrogatori. La seconda al procuratore generale Roberto Alfonso, cui Musso ha chiesto «tutela ». Ma anche, «con uno scatto d’orgoglio», di sostenere l’accusa nel processo d’appello per l’acidificazione di Barbini. Luigi Gambacorta © RIPRODUZIONE RISERVATA
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