lunedì 2 agosto 2010
Sta meglio la bambina di dieci anni estratta dopo 12 ore dalle macerie di una palazzina crollata, dove sono morte tre persone, fra le quali sua nonna. La piccola è ricoverata in ospedale per lo schiacciamento di addome e piede, ma dovrebbe essere dimessa prima di Ferragosto. Prosegue l'inchiesta sulle cause del disastro: sospetti su lavori che avrebbero caricato eccessivamente pilastri vecchi.
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Per una bambina che ha fatto gridare al miracolo e che è sopravvissuta al crollo di una palazzina, il rischio di una indigestione da gelato deve sembrare davvero poca cosa. Sta bene Imma Mauriello, 10 anni e 12 ore trascorse sotto le macerie, prima che il suo lamento fosse recepito. Ha potuto fare incetta del suo dolce preferito. Il dolore che avverte alla gamba, rimasta a lungo intrappolata sotto la trave che le ha salvato la vita, è poca cosa rispetto al peggio che le poteva capitare. E quella richiesta fatta di un gelato alla nocciola non ha lasciato insensibili: in tanti, amici ed estranei, sono andati a trovarla in ospedale provvisti del gustoso omaggio.Una vera e propria gara di solidarietà che ha spinto i familiari a chiedere un maggiore rispetto della privacy. Riservatezza auspicata anche dal presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo. «La piccola Imma ha bisogno di stare fuori dal circo mediatico - sottolinea - Ora ha solo bisogno di stare con i suoi cari, è in una fase molto delicata e ha bisogno di essere tutelata, protetta e sostenuta». Secondo Caffo «bisognerebbe evitare di fare spettacolo sulla pelle dei bambini» e invece si sono riviste scene «paragonabili a Vermicino». «Gli elementi c'erano tutti - dice - le emozioni, la salvezza che cancella i morti. Ho subito pensato che si sarebbe costruito su questa vicenda drammatica un evento mediatico».Imma ha trascorso una notte tranquilla. Nonostante il trauma addominale e lo schiacciamento di un piede, non ha nulla di rotto e le sue condizioni sono giudicate buone dai sanitari del Santobono di Napoli che contano di dimetterla prima di Ferragosto: «La situazione è buona - ha detto il vicedirettore sanitario Eduardo Ruotolo - sta meglio. Resterà comunque sotto osservazione per le prossime ventiquattro ore per verificare eventuali complicanze che al momento non ci sono».  Eppure, da bambina già matura, Imma ha poca voglia di gioire per lo scampato pericolo: «Ho pensato a mamma e papà. E anche a mio fratello gemello. Con lui stiamo insieme, giochiamo, ma litighiamo pure. E poi ho pensato di morire, mi mancava l'aria», dice rievocando quelle ore trascorse sotto le macerie. «Ma oggi non è un bel giorno - aggiunge - anche se è tutto passato». La bimba ancora non sa che la nonna, con la quale dormiva nell'appartamento caduto al suolo, nel crollo è morta. Ma forse comincia a realizzare e allora aggiunge: «Non sono contenta di come è andata a finire».
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